Liniers, pesudonimo di Riccardo Siri, è nato a Buenos Aires nel 1973. Il nome deriva da Santiago de Liniers, viceré quando l'Argentina era una colonia, finito fucilato dai francesi. Scelta curiosa, ma per Liniers, superstar del fumetto argentino umoristico, la linea tra due punti non è mai quella retta e, se i personaggi non hanno un nome adeguato a quello che sono, tanto meglio.
Il suo ingresso nel mondo del fumetto e delle comic strip passa attraverso la figura di Maitena, vignettista e disegnatrice argentina di comic strip, affermata da tempo e pubblicata anche da noi, che lo scopre e introduce nelle redazioni. La striscia che l’ha reso famoso anche fuori dal suo paese natale e con la quale ha esordito nel 2002 sulle pagine del quotidiano argentino “La Nación” si intitola Macanudo (cioè “Fantastico” in slang castellano), e in Italia è pubblicata settimanalmente su “Internazionale” e in una raccolta edita da Double Shot.
Macanudo ha a che fare con lo sguardo, proprio come la migliore letteratura. Liniers recupera l'innocenza sviluppando ogni possibilità nell’osservare il mondo, le persone, le cose. Spesso si tratta di uno sguardo surreale, spiazzante, insolito. "Con il tempo si diventa più cinici, dobbiamo cercare un pizzico di innocenza perduta", racconta l’autore. Lo sguardo di Liniers è adulto, ma ripulito da pregiudizi. Gli piace osservare le piccole cose che capitano a tutti con un gusto esistenzialista e spesso malinconico, venato di una poesia che rimanda a Chaplin spesso citato come ispiratore della sua filosofia.
I suoi personaggi non se la cavano sempre bene, al massimo c’è quel piccolo eroismo del vivere venato di amarezze alla Woody Allen. Per questo nelle sue strisce non ci sono gag eclatanti, ma solo piccoli lampi ironici su sentimenti e quotidianità.
All'Aemilia Hotel non verrà solo allestita una mostra delle tavole originali e dei disegni dell'autore, ma Liniers stesso realizzerà durante la sua permanenza una “stanza d'artista” personalizzando una delle camere dell'hotel, quale esperienza artistica inaugurale di un progetto che intende proseguire con il coinvolgimento di altri artisti di linguaggi diversi nei prossimi anni.
La mostra è in collaborazione con il festival Viñetas Sueltas di Buenos Aires e il governo della città di Buenos Aires.