Dietro lo pseudonimo di Pierre La Police si cela uno dei fumettisti di riferimento della scena underground francese, la cui vera identità continua a rimanere ignota. La sua opera sfida qualsiasi tentativo di classificazione e si situa al confine tra fumetto, animazione e arti visive. Attraverso la giustapposizione di elementi incongrui estrapolati senza alcuna logica dal flusso mediatico, Pierre La Police muove una critica radicale alla cultura di massa. La sua acuta analisi degli stereotipi della comunicazione e della società contemporanea si basa sulla decostruzione del linguaggio e sull’assenza di un principio di coerenza nello sviluppo narrativo.
I suoi fumetti si caratterizzano per uno stile narrativo basato sulla commistione di differenti registri espressivi: mescolando dialoghi da b-movies all’attualità, l’autore provoca un corto circuito tra codici e convenzioni linguistiche. I disegni imperfetti realizzati con rigore, l’assurdità dei protagonisti delle storie, la totale irriverenza verso le regole del buon gusto e i principi estetici che governano la società contemporanea fanno della sua opera una straordinaria ode alla junk culture.
Pierre La Police comincia a pubblicare i suoi disegni agli inizi degli anni Novanta su quotidiani e magazine francesi, tra cui “Les Inrockuptibles”, “Libération”, “Le Soir”, “So Foot”. I suoi primi libri di fumetto, Les Praticiens de l’infernal (1993), Les Mousquetaires de la résurrection (1996) e i cinque volumi del romanzo fotografico culto La Balançoire de Plasma (1996-1999), sono edite da Jean-Pierre Faur. Nel 1993 le edizioni Cornélius pubblicano Top Télé Maximum, che presenta il “meglio” di ciò che è passato sul piccolo schermo negli anni Novanta, e la collezione Véridique! (1999-2002), quattro libri che riuniscono le strisce satirico-surrealiste create dall’artista per Les Inrockuptibles.
Dal 2007 Pierre La Police collabora con le edizioni item, per cui ha pubblicato Leisure time (2006) She was Italian (2007) e Tes monstrueux autocollants qui brillent dans la nuit (2007), tre serie di litografie in edizione limitata. Nel 2001 realizza inoltre la mini serie d’animazione Mini Pim Poum per il canale televisivo francese Canal+, a cui fanno seguito i due episodi del cortometraggio La parole de vie (2003 e 2004), dove con ironia tagliente, l’autore reinterpreta alcuni principi fondamentali dell’educazione religiosa.
L’opera di Pierre La Police ha affascinato anche l’universo dell’arte contemporanea: le sue opere, dalle tavole illustrate alle videoinstallazioni, sono state esposte in Francia, in Svizzera e in Giappone. Dopo il successo della mostra Doudoune Blanche contre Doudoune Rouge, svoltasi nel 2008 alla Galerie Kamel Mennour di Parigi, gli sono state dedicate due personali nel 2009 a Kyoto: Red Jacket Vs White Jacket (Super Window Project & Gallery) e Super Jacket Sentai (Kyoto International Manga Museum), un personalissimo omaggio dell’artista nei confronti della cultura tokusatsu.