Marina Girardi, nata a Belluno nel 1979, fa fumetti e illustrazioni. Dopo la frequentazione della Scuola Internazionale di Comics di Firenze, dei laboratori a cura di Mirada a Ravenna e il corso di Fumetto e Illustrazione all`Accademia di Belle Arti di Bologna, vince il concorso di Komikazen – Festival del fumetto di realtà nel 2008. Come è stato scritto “Komikazen non è un concorso che dà, ma chiede” e così Marina ha realizzato il suo primo libro – Kurden People – per l’editore Comma 22.
La storia che la Girardi racconta mescola l’esperienza personale del viaggio con la Storia. Sonia la protagonista viaggiatrice che legge Michaux alla ricerca del proprio spazio interiore, è di ritorno da una vacanza a Creta mentre al porto di Patrasso incontra dei ragazzi curdi in fuga dai loro paesi. Kurden People racconta in maniera leggera ma sentita il dramma di un popolo che non ha più la propria terra, che non può parlare la propria lingua e che è stato martoriato da continue persecuzioni. La vicenda non ha toni giornalistici ma avvolge il lettore per l’empatia con cui è narrata, ed è evidente come l’urgenza del racconto nasca da un desiderio di sincera ricerca di conoscenza. Anche lo stile grafico sottolinea e avvolge in questo approccio affabulatorio caldo e umano: le tavole non hanno griglie classiche con spazi bianchi tra le vignette, ma tutto è invaso dalla materia del disegno. Non c’è spazio per la freddezza del bianco carta, e le pagine sono totalmente invase da toni marroni e seppia che danno un sapore nostalgico ma anche di polvere e di terra, cioè di vita vissuta.
Kurden People, come il migliore graphic journalism, ha il pregio di farci riflettere su una vicenda umana poco presente nei nostri giornali e telegiornali, in più lo fa con pagine a fumetti fresche e originali in cui ci avventuriamo con lo sguardo alla ricerca di un percorso narrativo ed emotivo rafforzato da intermezzi storico-didattici che ci risveglia e ricorda, come direbbero Muñoz e Sampayo, “che la vita non è un fumetto, baby”.