Nato nel 1966 a Bologna, ma residente da anni ad Amburgo, è artista di fama internazionale, sicuramente tra i disegnatori che hanno portato più al limite i confini del fumetto contemporaneo. La sua opera, divisa tra fumetto, illustrazione, grafica, scenografie per il teatro e la danza, ha sempre il disegno come riferimento primario.
Dal 1985 collabora con vari quotidiani, riviste ed editori nazionali e internazionali, tra i quali “La Repubblica”, “Internazionale”, “Alias”, “Frigidaire”, “Dolce vita”, “Il manifesto”, “Esquire”, “Panorama”, “Telèma”, “Glamour”, “HP”, “Follow me”, “Libèration”, “Les Inrockuptibles”, “Lo Straniero”, “Tèlèrama”, “L'Humanitè”, Mondadori, Rizzoli, Einaudi, Salani, Carocci.
Due sono i lunghi racconti a fumetti pubblicati: Tufo, nel 1993, su testi di Philippe de Pierpont, e nel 1996 Anita, su testi di Gabriella Giandelli, a cui si aggiunge la produzione dei volumi di Deposito nero, quattro monografie che raccolgono centinaia di disegni di periodi diversi.
Dal 1994 firma progetti di immagine coordinata e di collane editoriali per le quali è stato selezionato sull’ADI, Design Index 2000, e per il Premio Compasso d’Oro 2001.
Dal 2003 è direttore artistico di “Bianco e nero” rivista del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. E’ docente del corso di fumetto e grafica contemporanea al D.A.M.S. Gorizia, Università degli Studi di Udine, e insegna disegno all’Università delle Arti Applicate di Amburgo.
Nel corso degli anni Ricci ha anche messo la sua arte al servizio di altri linguaggi espressivi, quali teatro, danza e cinema, collaborando tra gli altri con il Teatro Testoni, la Compagnia di Leo De Berardinis, il Teatro della Polvere, la Compagnia Modica Manchisi, il Centro di Promozione Teatrale “La Soffitta”, la Compagnia Abbondanza Bertoni e con personalità quali Raffaella Giordano, Mario Martone e Giovanni Maderna.
La mostra allestita alla Galleria Stefano Forni in occasione del Festival internazione del fumetto proporrà una ricognizione curata dallo stesso artista sulle diverse sfaccettature in cui si articola la propria opera. Saranno esposti materiali differenti, dai disegni tratti dagli scktech ad opere di grande formato, dai disegni per i film di animazione alle tavole a fumetti, ma tutti inerenti al suo ultimo periodo fortemente caratterizzato da una perlustrazione interiore, che attraverso metafore visive, spesso di animali, ci mostra una personale attitudine al racconto ricca di mistero e ironia.