Una mostra specificamente rivolta ai bambini - con visite guidate e attività per le classi elementari - dedicata ad un’opera che può ormai essere considerata un classico del fumetto per l’infanzia, Pinky di Massimo Mattioli, autore dei più significativi del Nuovo fumetto italiano degli anni Ottanta. Nelle tavole che Il Giornalino pubblica periodicamente dal 1973, ora parzialmente raccolte in un libro (Mondadori, 2005), il coniglio fotoreporter attira il lettore con sorprese continue, generando un atteggiamento di curiosità e una predisposizione mentale al “tutto può accadere” davvero preziosi sul piano pedagogico: quasi fosse una palestra per bambini, esercizio continuo ad immaginare più futuri possibili, non solo sul piano della narrazione, ma anche del proprio vissuto. Attraverso la sintesi del disegno, le forme semplificate che si stagliano nettamente sui fondali, le tinte piatte dai vivaci contrasti cromatici, che richiamano alcune produzioni animate Disney e Warner Brothers delle origini, ma riviste dall’eleganza di Sto, le avventure di Pinky avanzano con ritmo incalzante, con una modalità narrativa paragonabile ad un flash fotografico, e sembrano rigenerarsi ogni volta spinte da una fonte inesauribile di creatività, la stessa che ha animato le produzioni per adulti di Mattioli, come gli esilaranti e originalissimi Joe Galaxy e lo splatter-pop Squeak the Mouse, pubblicati rispettivamente su “Cannibale” e “Frigidaire”.