Charles Burns, nato nel 1955 a Washington, è tra i capiscuola della scena indipendente statunitense e uno dei maestri del fumetto contemporaneo internazionale.
Nel mondo del fumetto esordisce e si fa notare grazie a “Raw”, storica antologia diretta da Art Spiegelman. Successivamente aderisce anche al progetto bolognese dei Valvoline Motorcomics (composto da Brolli, Carpinteri, Kramsky, Igort, Jori, Mattotti), che coincide con un periodo di permanenza in Italia grazie al quale pubblica sulle riviste “Frigidaire”, “Alter Alter”, “Dolce vita”, “Fuego”.
Dopo la realizzazione delle storie raccolte nei volumi “Big baby”, “Skin deep”, “El Borbah”, dal 1991 per undici anni si dedica quasi interamente alla realizzazione di Black Hole, producendo il graphic novel unanimemente riconosciuto come uno dei capolavori dell’ultimo ventennio. La storia fotografa la vita, le relazioni, i pensieri, le paure, di un gruppo di adolescenti di provincia, in una lunga estate lisergica degli anni Settanta. Una narrazione avvincente ci immerge in un incubo orrorifico dove i rapporti sessuali sono il viatico per una misteriosa epidemia che provoca mutazioni genetiche, costringe alla diversità, all’isolamento, alla fuga. Una malattia come metafora del profondo mutamento che accompagna la conquista dell’età adulta.
Charles Burns che ha realizzato illustrazioni per riviste come “Time”, “New Yorker”, “New York Times Magazine”, è il copertinista di “The Believer” che con “McSweeney’s” è una delle riviste fondate da Dave Eggers, all’interno delle quali hanno scritto la maggior parte dei più influenti scrittori americani contemporanei.
La mostra "Black hole" realizzata in collaborazione con la Pinacoteca Nazionale di Bologna, è la prima mostra personale dell’artista americano in Italia. L’esposizione presenterà oltre 100 opere, tra tavole a fumetti tratte da Black Hole, disegni preparatori e illustrazioni realizzate in trent’anni di carriera per magazine, libri e riviste.