Neri e bianchi si alternano in uno scontro senza fine, bagliori di luce lasciano intravedere figure nere mentre sagome bianche emergono da un nero vischioso.
Volti e luoghi raccontati da un segno forte che non lascia spazio a sfumature delicate, dove il segno si frantuma, si sgretola, si polverizza così come le vite disegnate.
Un conflitto senza tregua per raccontare quello che luoghi e corpi hanno subito, senza esclusione di colpi.
I segni addosso è il racconto di pratiche odiose ma molto attuali, la tortura come strumento di annientamento, la sospensione totale dello stato di diritto. Una pratica che oggi si cela dietro la retorica dello scontro di civiltà, una retorica fine a se stessa.
Elena Guidolin non si compiace ambiguamente su un piacere estetico dei corpi violati, ma non è neanche retorica nel restituirci un dramma, racconta le vite e i corpi come campi di battaglia.
Con Beccogiallo pubblica un libro sul tema della tortura, da Giulio Regeni ai fatti di Genova 2001 della scuola Diaz, passando da Abu Grahib al fascismo in Italia. Paese dove ancora oggi la tortura non è legalmente un reato.
BILBOLBUL
TEL 051 233401
E-MAIL INFO@BILBOLBUL.NET
HAMELIN ASSOCIAZIONE CULTURALE
VIA ZAMBONI 15 • 40126 BOLOGNA
TEL 051 233401
FAX 051 2915120
E-MAIL INFO@HAMELIN.NET
WEB WWW.HAMELIN.NET