Giorgio Bartocci | Ingranaggi emotivi
17 novembre – 30 dicembre | Galleria Portanova12
Inaugurazione 17 novembre h17
Per la sua nuova personale – alla Galleria d’Arte Portanova12 di Bologna – l’urban-artist Giorgio Bartocci riplasma tramite la propria simbolica iconografia gli ‘Ingranaggi Emotivi’.
Il ‘motore immobile’ alla base del nostro universo interiore. E ciò che caratterizza l’ultima produzione dell’artista è la chiara divisione fra astratto e figurativo, con la sua ampia gestualità da muralista contemporaneo alla base della composizione delle masse pure su tela. Infatti per ‘Ingranaggi Emotivi’ crea opere meno stratificate del solito – con sagome nette e texture bold – quasi un ritorno alle origini nato da una nuova consapevolezza. Un’inedita sintesi di forma e sostanza. Così se da una parte l’autore si rifà a uno dei propri leitmotiv – il rapporto dell’uomo moderno coi suoi territori, i suoi limiti e confini – dall’altra stavolta dà forma a opere nette, strutturate verticalmente, come fossero Monoliti e Obelischi. Metafora del bisogno istintivo dell’uomo fin dagli albori di realizzare opere di grandi dimensioni per creare un legame fra il proprio habitat e la propria spiritualità.
Figurativi o astratti, si tratta di ‘Ingranaggi Emotivi’ messi in moto ad hoc dai gesti dell’artista a formare silhouette pastose, ‘organiche’ – alla stregua di percorsi interiori, labirinti istintivi e dedali inconsci – insieme a dettagli chiave a mo’ di minuscoli ma vitali meccanismi e connessioni, dèjà vu di moderni link e network. Un’unica scena in cui domina il greyscale tipico del panorama urbano, oltre a pochi colori chiave ispirati a Bologna – in tributo a una delle città più significative per la storia del muralismo italiano.
Giorgio Bartocci ha studiato progettazione grafica e comunicazione visiva all’I.S.I.A. di Urbino, ha realizzato numerosi progetti di visual-design, esposizioni e live-performance così come commissioni per enti privati e istituzioni pubbliche (sia nazionali che internazionali). Attualmente vive e lavora a Milano.
“Diviso tra urban-art e product-design, Giorgio Bartocci si fa portavoce semi-inconsapevole di una tensione creativa che scaturisce dai costanti input della società contemporanea. Sempre impegnato nella sua interazione figurativa tra le complesse strutture urbane e i loro contesti sociali, su pareti e tele Giorgio ricrea una simbolica sintesi delle surreali routine da ‘modernità liquida’ che ci circondano. Nelle sue opere a tratti astratte – da decodificare – personaggi umanoidi a mo’ di ‘primitivi del futuro’ fluttuano in balìa di incontri-scontri fra scenari stratificati e realtà multisfaccettate. Sfumature, sovrapposizioni, sottolivelli, silhouette, segni e sintomi non sono mai casuali. La tensione cui dà forma l’artista è la stessa tensione in cui ognuno ristagna; una tensione creativa che in Bartocci dà i suoi frutti grazie a un’iconografia personalissima, evocativa e intima come un desiderio proibito”.