Anouk Ricard, Anna e Froga, Bao Publishing, 2017


Libro del mese | Settembre 2017

Anna e Froga sono rispettivamente una bambina e una rana. Hanno un gruppo di amici (un cane, un gatto e un lombrico) con cui vivono piccole avventure di tutti i giorni: il divano con la tivù, i giochi di quando fuori piove, i picnic, in una esilarante e mai monotona quotidianità, dove anche i litigi e i piccoli egoismi individuali suscitano empatia, tanto nei giovani lettori quanto negli adulti.
 Anouk Ricard sceglie il punto di vista del bambino, calandosi nelle sue passioni, nei suoi desideri, ma anche nella noia da cui nascono le più incredibili scoperte. L’autrice restituisce con ironia una visione d’infanzia in cui sono le bambine e i bambini a “gestirsi” da soli, in tutta naturalezza e senza che gli adulti appaiono mai. 
Il segno minimale della Ricard è la compiuta sintesi di influenze diverse: irresistibilmente naif al primo impatto e impeccabile nell’equilibrio visivo, si rivela nella lettura capace di esprimere una grande varietà di situazioni e sentimenti

link e approfondimenti


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Selezione a cura di Banana Oil


Yotsuba &!, di Kiyohiko Azuma
5 volumi, Dynit, 2007

Yotsuba &! condivide con Anna e Froga il gusto per una narrazione dell’infanzia priva di sovrastrutture e di paternalismi, priva insomma di un punto di vista adulto e quindi inevitabilmente distaccato. Tuttavia il manga di Kiyohiko Azuma prende fin da subito una strada concettualmente divergente da quella più disincantata di Anouk Ricard, lasciandosi andare a un racconto più emotivo e solare.
Yotsuba è una bambina di 5 anni che si trasferisce con il padre in una nuova città. Qui conoscerà i suoi nuovi vicini, scoprirà un sacco di cose nuove e vivrà piccole grandi avventure quotidiane. Il tono è leggero e solare, estivo potremmo dire, e vediamo i giorni susseguirsi in un continuo “oggi è meglio di ieri”, seguendo i grandi entusiasmi (e le altrettanto grandi “tragedie”) per le piccole cose tipici dei bambini.
Azuma dipinge uno spaccato della vita di Yotsuba con grande semplicità, idealizzando forse quel periodo di crescita e scoperta continue ma facendo leva su un certo senso di nostalgia molto genuino.

Rufolo, di Fabio Tonetto
Eris Edizioni, 2016

Ad accomunare Rufolo e Anna e Froga non sono i temi trattati né una qualche affinità formale, quanto piuttosto il sapore di una narrazione che si poggia su brevi spaccati di vita di personaggi memorabili.
Sospesi in un infinito spazio bianco, senza linee a tracciare vignette e confini, Rufolo e l’allegra combriccola di strani animaletti creati da Fabio Tonetto galleggiano in un mondo surreale, e vivono delle vite surreali. Con un umorismo che rasenta spesso il nonsense, nella sua accezione più alta e densa di significato, sfiorando altrettanto spesso una lucida riflessione sulla realtà, Rufolo e compagnia sanno far sorridere e anche far ridere sguaiatamente. Ma al contempo riescono a emozionare ed ammantare con un velo di inafferrabile malinconia una narrazione tragicomica.
Brillante nella gommosa composizione, sospeso in un mondo senza tempo, Rufolo è un piccolo libro di strisce che una volta letto rimane lì, in un silenzioso angolo della mente, da dove i buffi personaggi di Fabio Tonetto ogni tanto fanno capolino per ricordarci di quando hanno detto qualcosa di allegro (o di triste). Un po’ come i compagni di giochi di Anna.

Ariol, di Emmanuel Guibert e Marc Boutavant
Fabbri Editori, 2009

Le avventure di Ariol sono, per molti versi, un Anna e Froga ante litteram: giovani animali antropomorfi vivono le loro vite, che ci vengono raccontate attraverso gustose e brevi incursioni in avvenimenti specifici.Ariol è un asinello (come me e te, perché tutti siamo stati come Ariol a un certo punto) e come tutti i suoi amici va a scuola, guarda i cartoni animati, fantastica sull’essere accerchiato da una banda di banditi armati, disegna, fa gli scherzi …
Emmanuel Guibert, in Italia più noto per i suoi fumetti “adulti” La guerra di Alan e Il fotografo (entrambi Coconino Press – Fandango, 2017 e 2016 rispettivamente), scrive una serie di racconti irresistibili: solari e leggeri ma mai banali, è impossibile non riconoscersi e non innamorarsi di Ariol e compagni.
I disegni di Marc Boutavant accompagnano, sostengono e aiutano a costruire e a dare carattere a narrazione e personaggi. Il tratto semplice quanto raffinato, l’uso delizioso del colore e una struttura ben pensata mantengono la lettura fresca e ordinata, oltre che un piacere per gli occhi. Il risultato è una serie di racconti perfetta per ogni età.

Ehi, aspetta, di Jason
Black Velvet, 2003

Come una macchina per diapositive, capace al pari di Anna e Froga di sublimare in pochissime pagine emozioni e situazioni complicate, Hey, aspetta… proietta le istantanee dell’infanzia di Bjorn e Jon, i due animaletti antropomorfi protagonisti, con un tono serafico e un ritmo scandito in modo così abile che quando ci si accorge che questo è un libro che spezza il cuore è già troppo tardi.
Dalla noia che nasconde meraviglie dei pomeriggi d’estate di due liceali a quella intollerabile di una vita che non è andata come doveva, Hey, aspetta… racconta il passaggio irreversibile dall’infanzia all’età adulta, e lo fa senza usare una parola in più del necessario.
Jason è uno di quegli autori capaci di ricordarci che il fumetto sa fare cose che nessun altro mezzo sa fare. Dentro pagine a griglia fissa di sei vignette, con un bianco e nero pulitissimo e un tratto essenziale, fa entrare tutto: il tempo vuoto dell’adolescenza, da riempire di cose minuscole che sembrano fondamentali; il momento in cui, nel tempo di uno starnuto, tutto cambia per sempre; poi la solitudine, la colpa, la tirannia della memoria, il tempo spoglio della vita adulta, che non si riesce a riempire di niente. E negli spazi, neri e spessi, tra una vignetta e l’altra, succede talmente tanto da riempire un altro libro ancora.

Megahex, di Simon Hanselmann
Coconino Press – Fandango, 2015

Un consiglio rischioso, questo, di certo non adatto ai bambini né forse a chi apprezzato Anna e Froga per la sua spensieratezza, ma che in un certo senso richiama per negazione il fumetto di Anouk Ricard.
Potremmo dire che Megahex risponde alla domanda: cosa succederebbe ai personaggi di Anna e Froga se si trovassero a crescere immersi nell’LSD in una periferia malsana dove drogarsi è il modo migliore per dimenticare la propria inettitudine?
Assistiamo così alle malate attività giornaliere della strega Megg e dei suoi sgangherati compari, tutti animali più o meno antropomorfi, in un susseguirsi di brevi racconti allucinati che sono dei continui pugni allo stomaco. Il risultato è un libro la cui struttura narrativa è la stessa di Anna e Froga, che ha gli animali come Anna e Froga, che non evita di edulcorare i rapporti come Anna e Froga… ma non è proprio proprio come Anna e Froga. Da approcciare con cautela.