Il miglior nemico di David B. (Giuseppe Lamola)
David B. ha presentato la sua nuova opera, Les meilleurs ennemis, saggio scritto con lo studioso Jean-Pierre Filiu che indaga le relazioni tra Stati Uniti e Medio Oriente.
David B. ha presentato la sua nuova opera, Les meilleurs ennemis, saggio scritto con lo studioso Jean-Pierre Filiu che indaga le relazioni tra Stati Uniti e Medio Oriente.
Durante il suo incontro all’Università di Bologna, Atak ha detto che, dopo l’esperienza con la rivista a fumetti Renate che aveva contribuito a fondare, ha incominciato a sentire il fumetto come una limitazione sia nella scrittura delle sue storie sia per quanto riguarda la tavola e il disegno. Ti volevo quindi chiedere qual è il tuo rapporto con il fumetto e se senti qualcosa di simile a quello che ha espresso Atak.Prima di tutto devo dire che non sono specializzato sul fumetto, devo aver pubblicato solo tre o quattro libri a fumetti e basta, il mio campo è più quello…
Ogni narratore racconta se stesso? Mica sempre vero. Ma spesso. Un paio d’anni fa leggevo Yeti, l’esordio in forma di libro per Alessandro Tota. Prima di quello aveva messo insieme poche storie, pubblicate principalmente nelle antologie degli amici bolognesi del gruppo Canicola. Yeti era un gran esordio, fatto di idee semplici messe sulla pagina con efficacia e pure sprazzi di vera poesia, che non è poco al giorno d’oggi. Chiacchierando con Alessandro in occasione di quell’uscita ho scoperto di essere suo coetaneo, e che i trent’anni di vita sono l’unica cosa che abbiamo in comune: mentre io rimango attaccato unghie…
Il collettivo La Trama è l’ennesimo esempio della vitalità del fumetto in quel di Bologna. Andiamo a conoscere meglio assieme questo gruppo di giovani autori con tanto da comunicare.
Un uomo cammina per le strade di Bologna, nella mano una valigia di legno e pelle, logora: sono più di quindici anni che viaggia per il mondo, nelle orecchie (lo immagino perchè non posso sentirlo) suona My Generation dei The Who. A vederlo così, chi potrebbe immaginare che, con quella valigia, sta andando a inaugurare una mostra al Museo Civico Archeologico, ma a guardarlo meglio quell’uomo è proprio lui, Atak. Non stupisce allora che la sua mostra s’intitoli proprio Mirabilia; forse proprio perchè a detta dell’autore il fumetto non è un’arte che si presta all’esposizione e alla fissità di una…