La Trama di una storia
Innanzitutto come nasce quest’avventura chiamata “La Trama”? Come e quando vi siete conosciuti, come avete deciso di pubblicare assieme?
Il nucleo che ha fondato il collettivo è composto quattro persone, Alice Milani, Silvia Rocchi, Viola Niccolai e Serena Bastari. Alice e Silvia si conoscono dai tempi del liceo dove maturano una passione per il fumetto. I percorsi artistici delle due amiche si dividono, Alice si trasferisce a Torino e Silvia frequenterà pittura all’accademia di Firenze dove conoscerà Serena e Viola.
Le tre, finito il percorso fiorentino, decidono di concludere gli studi a Bologna iscrivendosi al biennio d’Illustrazione, dove conosceranno tutti gli altri componenti del collettivo. Alice e Silvia continuano a frequentare le varie fiere del fumetto, maturando un’idea precisa di quello che vogliono trasmettere disegnando fumetti, ovvero sia il dato reale, quando è possibile la denuncia cercando di usare un linguaggio semplice e comprensibile a tutti.
Essenziale è l’incontro con realtà artistiche diverse, e nei vostri lavori colpisce l’uso di svariate tecniche, dalla xilografia alla semplice matita, fino ad arrivare all’uso di programmi digitali. Come decidete di usare l’uno o l’altro mezzo?
Questi percorsi così diversi ma uniti da un comune sentire, portano ogni autore a lavorare con il mezzo prediletto che chiaramente non è per tutti lo stesso. Crediamo che ognuno abbia il dovere di lavorare con il mezzo che più gli si addice, è anche una questione di onestà, si raccontano le cose che conosciamo bene attraverso una tecnica che conosciamo altrettanto bene. Alice ha studiato a fondo l’incisione, Viola ha un segno a matita del tutto personale che ha sviluppato nel tempo. Alessandro lavora piuttosto tramite l’uso del computer. E così via per gli altri.
Come avete deciso di passare dal blog alla pubblicazione cartacea?
Il blog è nato nel 2009 creato nell’appartamento in zona santo Stefano di Bologna da Viola, Silvia e Serena.
Nasce senza aspettativa, quasi una vetrina dove ognuna posta i suoi lavori, l’idea era “l’unione fa la forza” piuttosto che averne uno personale. Poi ci siamo date un nome La Trama, una sorta di calderone dove raccontare storie, che siano vere o comunque tratte da storie reali. Grazie alla conoscenza degli altri gruppi che autoproducono e al desiderio di realizzare piccole pubblicazioni, siamo arrivate al cartaceo.
Bologna ormai rappresenta la città del fumetto per eccellenza. Quanto ha influito nel vostro lavoro il contatto con quest’ambiente, e con altre realtà indipendenti come Delebile, Lok, Teiera?
Il contatto con le altre realtà è stato fondamentale, gli stessi consigli, le chiacchiere, tutto è stato ed è molto prezioso, quello che ci piace in generale è un confronto aperto e sano, cosa che non manca a Bologna.
Perché questa scelta di raccontare, oggi, con il fumetto?
Come già spiegato veniamo da realtà artistiche diverse, pittura, grafica d’arte o digitale; tutte queste diverse metodologie espressive si ritrovano nei nostri fumetti. Poter raccontare qualcosa sia disegnando che scrivendo è una cosa che ci affascina, per questo secondo la maggior parte di noi l’illustrazione non differisce molto dal fumetto. Nonostante ognuno porti avanti la propria ricerca con i mezzi che gestisce meglio, l’idea che accomuna tutti, è che i confini tra pittura, illustrazione, fumetto e grafica siano sottili e valicabili.
Spulcio il vostro blog, una sorta di diario di bordo, uno sguardo aperto al quotidiano, sempre attento e appassionato, che riesco a sentire particolarmente vicino e familiare ( rimango particolarmente colpita dai “diari tramarri “, “tramensi”, “tramortiti”). C’è la vita che si ferma per un attimo, per un evento, e rimane scolpita lì, in un ritratto perenne (“diari tramarri”), e poi c’è la morte ritratta con segno morbido e vibrante (“diari tramortiti”). Diverse tematiche per autori sempre nuovi. Quali sono gli autori, di fumetto e non, che hanno influenzato il vostro tratto, le vostre storie, dalle tematiche al segno?
L’idea del diario di bordo è nata una sera d’inizio gennaio in cui ci siamo ritrovati tutti insieme. Molto semplicemente ci siamo detti che non potevamo continuare ad aggiornare il blog soltanto per far sapere dove si trova la nostra cura (l’antologia collettiva) o dove abbiamo fatto un mercatino. Ci siamo detti che sarebbe stato bello darci di più, ognuno con la sua cifra, raccontando un po’ quello che facciamo nelle nostre vite. Francesca Lanzarini che pubblica i diari tramortiti, è totalmente affascinata dai lavori di Egon Schiele. Un’altra artista del novecento che guardiamo con infinita ammirazione è la tedesca Käthe Kollwitz. Alice ha un amore smodato per Frans Masereel e dai lavori di Alessandro traspare lo studio su Toulouse-Lautrec. Sono molti gli artisti ai quali siamo legati, come Lucian Freud, Jenny Saville o Marlene Dumas. Pensando invece ad autori di fumetto e illustrazione, guardiamo a Olivier Deprez e in generale ai lavori che pubblica la casa editrice di cui fa parte cioè Fremok.
In occasione del festival BilBolBul, oltre ad esporre i vostri lavori, realizzerete anche un workshop “Incidi-me”, sull’uso delle tecniche dell’incisione. Come saranno organizzate le due manifestazioni?
Il workshop è suddiviso in due parti, una è stata durante tutta la giornata di sabato 25, insieme agli adulti. Abbiamo inciso su legno ed è stato molto soddisfacente. Mentre la parte conclusiva sarà il prossimo sabato nel pieno del festival, il 3 e introdurremo i bambini al mondo dell’incisione su adigraf. Realizzeremo anche dei timbri grazie ai quali potranno stampare con diversi colori sullo stesso foglio. L’idea è quella di comporre dei ritratti in modo da dare un’unità complessiva all’atmosfera della mostra.
Intervista di Simona Abruzzo
AL FESTIVAL:
LA TRAMA
INCIDI-ME
25 FEBBRAIO • 4 MARZO
SERENDIPITÀ
inaugurazione con gli autori:
24 febbraio • H 19
laboratorio con gli autori:
25 febbraio • H14•19
laboratorio per bambini con gli autori:
3 marzo • H 15