Tra fumetto e illustrazione, un’intervista a Blexbolex (Elena Orlandi)

Tra fumetto e illustrazione, un’intervista a Blexbolex (Elena Orlandi)

Durante il suo incontro all’Università di Bologna, Atak ha detto che, dopo l’esperienza con la rivista a fumetti Renate che aveva contribuito a fondare, ha incominciato a sentire il fumetto come una limitazione sia nella scrittura delle sue storie sia per quanto riguarda la tavola e il disegno. Ti volevo quindi chiedere qual è il tuo rapporto con il fumetto e se senti qualcosa di simile a quello che ha espresso Atak.
Prima di tutto devo dire che non sono specializzato sul fumetto, devo aver pubblicato solo tre o quattro libri a fumetti e basta, il mio campo è più quello del libro illustrato per bambini o per adulti. Ma i fumetti mi piacciono, li leggo da quando ero piccolo quindi è un linguaggio che conosco molto bene. Però esprimermi attraverso il fumetto, scrivere storie per un fumetto, per me è meno interessante che farlo per i libri illustrati. I fumetti sono un po’ come il cinema a volte: devi rappresentare un’azione, scegliere un punto di vista e seguire l’azione, mentre nei libri illustrati c’è più spazio all’immaginazione, a quello che succede tra le immagini.

Ti fa sentire più libero…
Sì, ma è una cosa che succede per me, perché ci può essere molta libertà anche nei fumetti. Ma per la mia mente, questa separazione che esiste tra le immagini è più semplice e funziona meglio.

Che rapporto hai con i bambini e il loro mondo? Qui in Italia sono stati pubblicati da Orecchio Acerbo solo i tuoi libri Stagioni e Immaginario, ma si vede subito che il tuo approccio è molto diverso dall’approccio più mainstream di alcune case editrici che pensano che ai bambini debbano essere spiegate le cose e che abbiano bisogno di semplicità.
In realtà se guardi i miei libri le immagini sono veramente semplici, ma è quello che c’è dietro che è più complicato. Volevo che fosse chiaro in questi due libri che i bambini sanno andare e devono andare attraverso le immagini. Credo che le mie immagini non siano difficili per loro, che possano riconoscere molto velocemente quello che vedono ma poi… se vogliono andare oltre devono parlare con i loro genitori di quello che vedono, sentono, che non capiscono, che immaginano. Quindi per me è assolutamente importante riuscire a creare questo dialogo.

Raccontami invece di cosa tratta la tua mostra Hors-Zone qui a Squadro Stamperia Galleria d’Arte di Bologna.
Questo è un libro illustrato per adulti, un genere che non viene adottato molto spesso dagli artisti. Esistono libri illustrati senza parole, senza una trama, ma per adulti quelli che raccontano una storia sono molto rari. E io volevo andare in questa direzione ed esprimere la violenza della vita. Questo non è affatto un libro per bambini: è una storia sulla distruzione del mondo.
È una raccolta di racconti in realtà, in cui sono protagonisti personaggi diversi, una modalità molto antica della letteratura, dove c’è una cornice e diverse storie si intrecciano tra loro.

 

1 Comment

  1. BilBOlbul 2012 + Retina « ferramenta · 6 marzo 2012

    […] con Gramsci di Elettra Stramboulis e Gianluca Costantini Blexbolex Atak Bendik Kaltenborn e kuš! 45.463689 9.188141 Share this:Like this:LikeBe the first to like […]

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