Piccolo atlante storico geografico dei centri sociali di Claudio Calia: breve cronaca dal divano della presentazione al TPO di Bologna per BBB 2014

Piccolo atlante storico geografico dei centri sociali di Claudio Calia: breve cronaca dal divano della presentazione al TPO di Bologna per BBB 2014

Venerdì 14 novembre si è inaugurata la mostra dedicata al Piccolo atlante storico geografico dei centri sociali italiani, l’ultima (per ora) fatica di Claudio Calia per Becco Giallo, un libro già arrivato alla sua prima ristampa, fatto spesso inconsueto per l’editoria fumettistica italiana, a parte pochi nomi noti, ma forse non per questo libro che, come vedremo, ha riservato e riserva molte sorprese.

A presentare il libro c’era anche Davide Toffolo, che dopo l’incontro si è esibito in una performance di disegno dal vivo insieme al gruppo musicale dei Dorian Gray, notevole sia per musica sia per disegni.

Sulla poltrona accanto al divano dei due autori, c’era lo scrivente. Diversamente da Calia, Toffolo e, in contumacia, Zerocalcare che era l’autore della prefazione al volume anche lei in mostra, ho frequentato solo sporadicamente i centri sociali. Quando ho letto l’Atlante per la prima volta pensavo fosse davvero una guida, ho avuto invece la piacevole sorpresa di trovare più cose: prima di tutto la storia di una formazione, quella dell’autore, in una cultura che ha ormai vent’anni e in un mondo abitato da persone maltrattate dai media (“si sa, sono tutti drogati e alcolizzati”, li definiva con ironia Toffolo, e noi con lui), e gestito in mezzo a difficoltà spesso crescenti negli anni, poi anche una serie di spunti, sentimenti, contrasti, divergenze di opinioni spesso dure ma sempre vitali e senza un grammo di apologia per chi condivide questo percorso, o sprezzo per chi questa cultura e questi ambienti non li frequenta.

L’Atlante non è una guida turistica, anche nel senso migliore del termine, e neppure un saggio sui centri sociali: è un vero romanzo a fumetti che mette a fuoco sentimenti, contraddizioni e storie di chi ha scelto un preciso sentiero di vita e lo porta avanti. È un libro che non ha quindi data di scadenza, come accade spesso a scritti e fumetti d’intervento politico, perché i luoghi, gli eventi e le persone citate sono sì esistenti, ma anche materia narrativa, quindi slegata dal presente contingente. Uno stacco che si avvertiva anche molto bene proprio presentavamo il libro, dato che l’autore e alcune persone del TPO erano contemporaneamente in sala di persona, e disegnati nelle tavole in mostra.

Come anche quelli precedenti di Calia sempre per Becco Giallo, e come quelli di Toffolo (come Carnera o Pasolini), Anche questo Atlante si inserisce in un filone di fumetto politico e/o comunque di intervento sulla realtà che in Italia nasce da riviste come Il Becco Giallo e L’Asino, e prosegue su Linus, con autori come Chiappori, Altan, Pericoli e Pirella, e poi Il Male e Frigidaire, questa ricordata da Toffolo come fondamentale nella sua formazione, infine Tango e Cuore. Una cultura di intervento sulla realtà che ancora resiste, ho aggiunto nella serata, ma che non è più così forte nel panorama fumettistico italiano.

È questo un punto su cui si è accesa la discussione. Toffolo non si è trovato d’accordo: io, ha detto, cerco di frequentare posti come questo dove trovo persone in cui mi ritrovo e dove trovo questo sentimento di intervento sul reale. Da parte mia ho risposto che sì, anche io lo faccio, ma rimane con il 30% della popolazione italiana che è analfabeta di ritorno e un altro 30% che sta per diventarci. Come facciamo, noi che vogliamo produrre contenuti, storie, libri, musica, festival, a non tenere conto di una cronica mancanza di lettori che forse non sono tali perché non hanno gli strumenti per capire cosa stiamo facendo, che non riescono a leggere cosa proponiamo loro?
Bene frequentare i propri simili, ma non rischiamo l’autoreferenzialità, di parlare solo a chi già la pensa come noi?

Sono domande a cui non abbiamo dato ovviamente risposta, ma mi piace pensare che ci siamo lasciati tutti con il pensiero che la risposta è nel lavoro che ancora abbiamo da fare tutti quanti, ognuno nel proprio campo. Sono domande per me importanti, suggerite da questo Piccolo Atlante che come ogni buon libro, contribuisce più a seminare dubbi che non a dare risposte. Anche per questo vale la pena leggerlo.

 

AL FESTIVAL

UN VIAGGIO DENTRO I CENTRI SOCIALI

14 ~ 22 NOVEMBRE
TPOInaugurazione con l’autore
14 novembre ~ h21
a seguire
performance dei Dorian Gray e Davide Toffolowww.tpo.bo.it
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