Bendata di Stelle – Intervista a Elisa Talentino

Bendata di Stelle – Intervista a Elisa Talentino

Il 17 novembre alle 18,30 Elisa Talentino ha presentato – con Luisa Pellegrino, e Linda Chiaramonte –  l’opera Bendata di Stelle, a cura di Inuit.
Le abbiamo fatto qualche domanda, per capire come son nate le collaborazioni che hanno dato vita all’opera e come sia stata l’esperienza di raccontare attraverso le immagini il delicato tema della violenza sulle donne.

Elisa Talentino, dopo essersi diplomata in pittura all’Accademia di Belle Arti di Torino, nel 2009 ha fondato lo studio artistico-tipografico Inamorarti con il grafico e serigrafo Paolo Berra.
Il suo ultimo progetto il libro d’arte Le Jardin d’hiver, stampato e illustrato interamente da lei, è stato pubblicato nel novembre 2013 da Print About Me.
Dal 2010 insegna serigrafia nelle scuole e allo studio Inamorarti.
Luisa Pellegrino è nata nel 1983 a Cuneo, ha un dottorato in letteratura postcoloniale inglese, scrive per riviste letterarie e traduce di tanto in tanto. Vive a Torino dove lavora a un progetto di colazioni a domicilio che si chiama Pilou.
http://www.elisatalentino.it/
http://festivalviolenzaillustrata.blogspot.it

 

Buon giorno Elisa, grazie della disponibilità! Qualche domanda sull’opera che presenterai a BilBOlBul. Com’è nata la collaborazione con il Festival della Violenza Illustrata? Conoscevi già Luisa Pellegrino?
La collaborazione con il Festival della violenza illustrata è nata grazie ad Hamelin durante il festival Santarcangelo dei teatri 2014; in quell’occasione fui invitata assieme ad altri disegnatori a fare una presentazione del mio lavoro di illustratrice e stampatrice e mostrai ad un pubblico ristretto di “addetti ai lavori” delle embrionali tavole del racconto a cui stavo lavorando da qualche mese senza ancora una destinazione certa. Hamelin mi propose quindi di pensare a un progetto per il Festival della violenza illustrata con cui i temi da me trattati sembravano muoversi in simbiosi. Di lì la collaborazione con Inuit Editions con cui lavoro da anni che ha deciso di produrre il libro e la relativa mostra.
Luisa Pellegrino invece è un’amica nonché una talentuosa scrittrice che un giorno mi ha fatto leggere un racconto senza titolo che mi ha commossa, il resto è venuto da sé.

bendata di stelle elisa talentino

Il tema della violenza è decisamente delicato: la rappresentazione per immagini è molto complicata, talvolta cade nel circolo vizioso che porta a rappresentare proprio ciò che si biasima e stigmatizza. Hai incontrato delle difficoltà nel rapportarti al tema? Come le hai risolte?
Non ho incontrato difficoltà nel rappresentare il tema senza cadere nel didascalico o nella spettacolarizzazione della violenza perché il tutto è partito in maniera spontanea e fluida, potrei dire che Bendata di stelle è stato concepito durante la prima lettura del bel racconto di Luisa.
Sono nate prima le immagini che l’intenzione di farne un libro; ho desiderato e bramato di disegnare le tavole nel momento in cui ho letto per la prima volta il testo, mentre scorrevo le righe del racconto affioravano accalcandosi idee forti e delicate al contempo che concettualmente avevano già le vesti di ciò che ora ho tra le mani stampato.

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Quali sono i particolari delle dinamiche relazionali che hai deciso di rappresentare, basandoti sul racconto di Luisa Pellegrino, in questo parallelismo fra mondo sartoriale ed esistenza? Quali atmosfere ti ha suscitato e che immagini ti ha evocato?
Il racconto di Luisa aveva di suo delle immagini molto nitide su cui lavorare, ho amato da subito la metafora del filo con cui le donne con amore e devozione ricuciono ciò che viene loro lacerato, lo stesso con cui una mamma mette al bimbo il cerotto su un ginocchio sbucciato dicendo non è nulla non si vede nemmeno domani non te ne ricorderai nemmeno più. Ecco a me interessava questo aspetto della violenza, non il gesto in sé ma la sua minimizzazione e immediata riparazione perché se lo rammendo subito e con cura è come se non fosse mai successo.
La sfida è stata quella di raccontare una violenza ben vestita, gentile e mascherata piuttosto che quella fisica che disegna lividi sul corpo in maniera esplicita e non ha bisogno dei miei blu e dei miei rossi per tracciare campiture sulla pelle.

Il tuo punto di vista sull’argomento è mutato dopo questa esperienza?
Direi di no, continuo ad essere molto attenta ai meccanismi striscianti di subordinazione nelle relazioni dovuti a residui patriarcali in cui moltissimi uomini inciampano senza nemmeno rendersi conto.

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AL FESTIVAL

BENDATA DI STELLE

Da quando stava con Sandro si era ricucita un orecchio, un dito, un piede, una mano, un seno addirittura. Ma era diventata così brava che non si vedevano a occhio nudo tutte quelle cuciture e aveva trovato un filo proprio del colore della pelle.

A partire da un racconto di Luisa Pellegrino, Elisa Talentino riflette sulle cuciture, i fili tagliati, i ricami e le toppe di cui ci costellano il corpo le relazioni che viviamo. Un libro stampato interamente in risograph con sovracoperta serigrafata. Il libro sarà curato, stampato e prodotto da Inuit Editions.

In mostra saranno esposte le serigrafie tratte dal libro e alcune video animazioni collegate al progetto.

GALLERIA FREAK ANDO’
21~29 NOVEMBRE

INUIT BOOKSHOP
30 NOVEMBRE ~ 15 GENNAIO

Inaugurazione
21 novembre ~ h 17.30

A cura di
Inuit Editions

In collaborazione con
Festival La violenza illustrata

Promossa da
Centro delle donne Città di Bologna – Biblioteca italiana delle Donne, Associazione Orlando

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