Grande conoscitore della storia dei manifesti e delle tecniche di stampa, Volker Pfüller è l’anello di congiunzione tra l’espressionismo tedesco di inizio ‘900 e, attraverso la generazione dei suoi studenti (tra i quali Anke Feuchtenberger), le giovani grafiche e disegnatrici della mostra collettiva a cura di Canicola.
Ispiratosi fortemente al lavoro di Jo Steiner (cartellonista del cabaret e teatro berlinesi prima e dopo la Grande Guerra) Pfüller ha illustrato una grandissima quantità di posters per spettacoli teatrali utilizzando un segno e un uso del colore istintivi ed espressivi, con poca teorizzazione ma un’estrema funzionalità. Unico a farlo oltre a Steiner, Pfüller pone al centro delle sue locandine (molte delle quali in un anomalo formato orizzontale) l’attore stesso nel suo ruolo, rendendolo riconoscibile al pubblico grazie alla sua grande capacità di ritrattista, ma giocando sul carattere e caricandolo espressivamente. Mutuando in segno e in forme la sostanza delle opere teatrali, Pfüller mette in scena il disegno, così che la figura sta alla locandina come l’attore sta al palco.
La mostra alla Galleria stamperia d’arte Squadro è un’occasione unica per scoprire il passato e il presente di un artista che ha fatto la storia dei poster teatrali della Germania dell’Est e per capire come la manualità della produzione di manifesti venisse considerata parte del processo creativo.
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