BilBolBul presenta: Marco Corona
Marco Corona è uno dei protagonisti assoluti di questa edizione di BilBOlBul: oltre ad aver realizzato la locandina della manifestazione, alla Pinacoteca di Bologna, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti, sarà allestita la prima grande retrospettiva a lui dedicata in un percorso cronologico che spazia attraverso il suo lavoro di fumettista ma anche di scenografo, con l’esposizione di alcune grandi tele realizzate per spettacoli teatrali.
Quest’anno il BBB compie dieci anni. Dal tuo punto di vista, qual è stato l’apporto che ha offerto nel panorama italiano delle sempre più numerose manifestazioni dedicate al fumetto?
Mi pare di capire che il BBB ha sempre cercato di offrire un programma alternativo, o quanto meno diverso rispetto a quello offerto dalle altre manifestazioni, due fra tutte il Comicon di Napoli e LuccaComics. Non essendo poi una fiera mercato, e quindi non avendo come priorità l’aspetto economico, ha potuto fare spesso delle scelte impopolari. Il problema di molte scelte sono spesso derivate dal denaro, che uno lo abbia o meno. Il Crack! che si tiene ogni anno al forte prenestino di Roma è un esempio di come ci si possa autofinanziare mantenendo alta la qualità e la sperimentazione dei lavori presentati.
Questa è la tua prima grande mostra, una retrospettiva su un lavoro trentennale che spazia attraverso molteplici generi. Come l’hai preparata e quali sono state le difficoltà dello scegliere le tavole ed illustrazioni giuste tra le tue opere?
È stato facile in quanto i lavori sono stati scelti dai curatori della mostra stessa che si sono messi a rovistare nei miei cassetti. Comunque ogni singola tavola scelta è stata approvata con la mia benedizione.
La tua carriera dimostra la tua versatilità e la tua capacità di usare il medium, in una continua ricerca dei suoi limiti. Dopo tanti anni, cosa spinge un autore in questa ricerca costante, in questo continuo reinventarsi?
Alcuni autori scelgono di rimanere fedeli ad uno stile, ma spesso si tratta di una ricerca obbligata dalla propria indole. Nel loro percorso artistico perfezionano il loro segno fino a ridurlo all’essenziale, forse alla ricerca di un nucleo primordiale. Io sono per natura portato a cambiare continuamente direzione, come se l’obbiettivo si spostasse ad ogni disegno, spesso a seconda dell’umore. Vedendo molti miei lavori per la prima volta esposti insieme forse capirò cosa ho fatto in questi anni, se ho girato in tondo o se anche io sto andando da qualche parte.
Molto spazio nel programma del BBB è dedicato all’infanzia. In che modo ti sei approcciata al fumetto, e quale credi sia la formula più adatta per far avvicinare un bambino a questa forma espressiva?
I bambini sono istintivamente portati al disegno e un fumetto sono solo tanti disegni che formano una storia. Fino alle scuole elementari fila tutto liscio, si disegna insieme a tutte le altre materie, poi succede che uno sceglie un indirizzo specifico e il disegno si abbandona come se non avesse più uno scopo. La formula è non considerare il disegno, e il fumetto, come una materia scolastica ma come un potente mezzo espressivo che può aiutare a diventare grandi restando bambini.
AL FESTIVAL
IL CANGURO PUGILATORE
24 NOVEMBRE ~ 18 DICEMBRE
PINACOTECA NAZIONALE DI BOLOGNA
Inaugurazione con l’autore
Giovedì 24 novembre h18.30
Incontri con l’autore
Giovedì 24 novembre h16, SCUOLA DI LETTERE E BENI
CULTURALI – AULA 6 (VIA ZAMBONI 38)
Venerdì 25 novembre h17 LIBRERIA UBIK
In collaborazione con
Accademia di Belle Arti di Bologna