BilBolBul presenta: Silvia Rocchi e Alice Milani
Alice Milani e Silvia Rocchi collaborano da anni all’interno del collettivo di autoproduzioni La Trama. In questa intervista ci parlano di Tumulto (Eris Edizioni), opera realizzata a quattro mani che racconta di un viaggio in moto in ex Jugoslavia, e del loro modo di vivere un festival come BilBOlbul.
Quest’anno il BilBOlbul compie dieci anni. Dal vostro punto di vista, qual è stato l’apporto che ha offerto nel panorama italiano delle sempre più numerose manifestazioni dedicate al fumetto?
Silvia Rocchi: L’apporto di BBB è fondamentale e imprescindibile nel panorama italiano del fumetto contemporaneo e non. Io disegno storie da quand’ero adolescente, ho mosso però i primi passi partecipando ai concorsi che bandiva flashfumetto i primi anni del festival, perciò venivo letteralmente in pellegrinaggio a Bologna per scoprire disegnatori nuovi.
Da quando poi ho iniziato a pubblicare con Beccogiallo ho più o meno sempre partecipato alle mostre. In questi 5 anni per me è stato un modo fondamentale di approcciarmi con il tipo di cose che voglio fare; per cui sì, ribadisco che per me è un appuntamento imprescindibile.
Alice Milani: Anch’io ho iniziato a frequentare il mondo del fumetto atraverso il BilBolbul. Ho scoperto tanti disegnatori e ho mosso I miei primi passi grazie a questo festival. Credo che il BBB sia anche il motivo per cui Bologna è diventata la Mecca per tanti aspiranti fumettisti.
Molto spazio nel programma del BBB è dedicato all’infanzia. In che modo vi siete approcciate al fumetto, e quale credete sia la formula più adatta per far avvicinare un bambino a questa forma espressiva?
SR: Io non ho mai fatto fumetti per bambini, ma provo un’ammirazione non troppo segreta per chi riesce a creare albi illustrati o fumetti che abbiano un taglio più universale, che possano esser letti a tutte le età.
Ad ogni modo avvicinare un bambino al fumetto è un’ottima cosa, in quanto sappiamo tutti che fa leva su due linguaggi distinti che per la nona arte si intrecciano: testo e immagine; e questo favorirà il cervello del piccolo ad essere più ricettivo, e pronto ad accogliere i più diversi stimoli espressivi.
AM: Il linguaggio del fumetto è qualcosa a cui si deve essere abituati, educati, fin da piccoli. Promuovendo la lettura tra i piccoli si crescono lettori più raffinati da grandi, e Hamelin è partigiana in questo. Io ho iniziato a leggere fumetti non da piccolissima, a casa ne avevamo un po’, erano di mio padre. Certo mi sarebbe piaciuto imbattermi in una delle iniziative di Hamelin quando ero una bambina.
Siete presenti a BilBolbul all’incontro dedicato a Tumulto. Ci raccontate la genesi di quest’opera?
SR: Tumulto nasce dall’esperienza di un viaggio che abbiamo realmente compiuto due anni fa, in giro per i Balcani guidando a turno la moto della madre di Alice, una bellissima Yamaha Virago 535. Una volta tornate a casa abbiamo lavorato alla storia, ci abbiamo romanzato sopra lavorando in maniera semplice e asciutta. Abbiamo poi cercato un editore nell’anno successivo, e trovando Eris Edizioni abbiamo trovato un modo per migliorare la storia laddove noi stesse riconoscevamo che c’erano delle lacune.
AM: La scrittura è stata la parte più delicata di tutto il processo, e lì gli editori, Eris, ci hanno aiutate. Non ci eravamo rese conto che alcuni passaggi non erano chiari, che erano rimasti nella nostra testa e che il lettore non li avrebbe colti. L’editing è stato molto curato, e non è una cosa che riescono a fare tutte le case editrici, quindi onore a Eris.
Vi siete integrate nel lavoro ai testi e disegni al punto da rendere quasi irriconoscibile i singoli apporti. Che metodo di lavoro avete utilizzato?
SR: Abbiamo lavorato costantemente a fianco alla scrivania, talvolta scambiandoci la tavola. Per fare un esempio, se in una tavola compaiono 4 vignette è possibile che io ne abbia disegnate due e Alice le altre, oppure sulla stessa vignetta io disegnavo il cielo e lei i personaggi. Non ci siamo date una vera regola ferrea, l’unica cosa fissa che abbiamo sempre rispettato è stato di non lavorare mai separatamente.
AM: All’inizio è stato difficile adattarsi l’una alla mano dell’altra e far convivere i nostri segni, ma tavola dopo tavola il processo è stato sempre più naturale. Abbiamo trovato una sorta di equilibrio. Il nostro obiettivo era proprio quello di fonderci, non volevamo che si vedesse chi aveva disegnato cosa. Credo che sia questo il punto di forza del fumetto.
Intervista condotta via mail nel mese di novembre 2016.
AL FESTIVAL
Giovedi 24 Novembre
H17.30
PRESENTAZIONE EDITORIALE
TUMULTO
(ERIS EDIZIONI)
LIBRERIA DELLE DONNE
con ALICE MILANI, SILVIA ROCCHI
Interviene LINDA CHIARAMONTE