Il mondo surreale di Olivier Schrauwen
Ciao Olivier, benvenuto in Italia. Nel nostro paese il tuo nome non è molto conosciuto, eppure hai lavorato molto sia in Europa che negli Stati Uniti. Puoi brevemente raccontarci di te e del tuo inizio nella carriera di disegnatore e animatore?
Ho studiato animazione a Ghent e fumetti a Bruxelles. Inizialmente ho lavorato principalmente come animatore, ma negli ultimi otto anni mi sono concentrato sempre più sui fumetti. Ho fatto dei volumi a fumetti, ho lavorato per magazine auto-prodotti e ho contribuito a qualche antologia.
L’ultima opera che hai pubblicato per Fantagraphics Books è “Arséne Schrauwen”. Come si capisce dal titolo, riguarda un membro della tua famiglia, ovvero tuo nonno. Come mai hai voluto usare lui come protagonista di questa surreale e criptica storia? C’è un motivo particolare che ti lega a lui?
La storia è narrata da O. Schrauwen, un personaggio che è ispirato a me ma non è me. Lui parla di suo nonno, che ricorda il mio, ma non è il mio. Grazie a questa particolare costruzione di trama, sono in grado di intrecciare finzione e realtà. Non ho cercato di confondere il lettore, è che la storia è così assurda e inverosimile che nessuno crederebbe mai che è effettivamente vera. Ho provato tuttavia a renderla vera. Ho dato al protagonista il nome di mio nonno, in modo da creare una certa empatia con lui e per cercare di evitare di realizzare una patetica opera di genere coloniale con un protagonista stronzo.
Le tue storie sono caratterizzate da atmosfere oniriche che filtrano la realtà attraverso una lente
deformante, rendendo ogni situazione grottesca e irrealistica. A questo contribuiscono anche le metafore grafiche, come le trasformazioni dei personaggi in animali o in figure stilizzate che sembrano uscite da un libretto di istruzioni. Da dove nasce questo approccio narrativo a vicende che hanno comunque una radice nella realtà?
Sono fortemente influenzato dalla tradizione del fumetto dell’assurdo fiammingo, in particolare da Kamagurka. Ho un approccio simile e utilizzo spesso queste strategie, sebbene il mio obiettivo non sia sempre umoristico. Sto cercando di allargare i miei orizzonti drammatici. Per cui alcune scene nei miei fumetti potrebbero avere l’aspetto di una battuta ‘assurdista’, ma l’intento è invece totalmente serio.
Vari elementi del racconto mi hanno colpito, ad esempio la costruzione delle tavole che muta da pagina a pagina e viene influenzata da elementi di design e da layout che prendono il sopravvento. Che ruolo hai dato a queste strutture nello sviluppo della narrazione?
Quando immagino le storie, non hanno l’aspetto di fumetti. Le immagino più come film. Quando comincio a disegnare cerco di affrontare quell’iniziale visione (che spesso è molto sfocata) con gli strumenti e il linguaggio che ho come fumettista. Il linguaggio visuale deriva poi da questo tentativo. Arséne non è cinematico per nulla, anzi. E’ l’opposto. Eppure continuo a sperare che, quando cominci a leggere, sia possibile vedere alcune delle immense qualità che un buon film può avere.
Arséne ha una presentazione molto regolare, quasi noiosa, di 6 riquadri per tavola, ed è solo per dare un’enfasi drammatica che ho cambiato il layout.
Qui a Bologna esporrai alcune tavole tratte da Arsène Schrauwen. Quali sono state le basi della tua scelta per l’esposizione? Hai seguito un tema particolare?
Oltre ad Arsene ci sono pagine di fumetti che ho fatto più o meno nello stesso periodo, principalmente nel 2014. Perciò l’esposizione è più o meno una fotografia di quello che si poteva trovare in giro nel mio atelier in quel periodo.
Oh, e le brave persone di Squadro hanno anche scannerizzato un giornale con una recente storia.
Grazie Olivier per il tempo concessoci e buon BilBolBul 2015!
Traduzione di Elisabetta Gatti e Alessandra Cognetta
AL FESTIVAL
Mostra: CIAO, SONO O. SCHRAUWEN
20 novembre ~ 12 dicembre
SqUADRO STAMPERIA GALLERIA D’ARTE
Venerdì 20 novembre h 18.00
Incontro con l’autore
MODO INFOSHOP
Venerdì 20 novembre h 11.00-14.00
Tavola rotonda BBB LAB “Draw it yourself ”
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BOLOGNA – AULA TEATRO
Sabato 21 novembre h19.30
Inaugurazione mostra con l’autore