Otto Gabos intorno al Ventennio e alla Resistenza

Otto Gabos intorno al Ventennio e alla Resistenza

Ciao Otto, ben ritrovato! Sarai protagonista al BilBolBul con due eventi.
Partiamo dal primo in ordine di tempo. Il 18 novembre, all’Istituto Parri, presenterai un libro sulla Resistenza da te seguito, con contributi di vari autori di fumetti e con anche i disegni degli studenti dell’Accademia. Ce ne vuoi parlare?
Il domani viene da ieri nasce come progetto didattico rivolto agli studenti del Corso di Fumetto e Illustrazione dell’Accademia di Belle Arti di Bologna. Con Letizia Rostagno, instancabile deus ex machina, che ha coordinato i lavori, parlavamo da tempo di realizzare qualcosa che partisse da alcune testimonianze dirette di chi ha vissuto in prima persona la Resistenza.
L’occasione propizia si è rivelato un breve workshop in cui Mario Nanni e Nanni Menetti, artisti figurativi entrambi di Monzuno, sull’Appennino bolognese e in piena Linea Gotica, hanno raccontato di quegli anni drammatici. Il primo è stato partigiano della Brigata Stella Rossa guidata dal celebre Lupo mentre l’altro ha raccontato la sua condizione di bambino tra stupore, meraviglia e terrore in tempo di guerra civile.
gabos-internalNe è scaturita una narrazione appassionante che poi gli studenti hanno tradotto in racconti illustrati, fumetti o semplici illustrazioni. Solo in una fase successiva, quando il materiale raccolto cominciava a essere cospicuo, si è parlato di farlo diventare libro.
Abbiamo trovato un editore, Lupetti,e uno sponsor, EmilBanca; uno storico, Ermanno Pavesi, e due artisti nonché amici, ossia Davide Fabbri e Davide Bonazzi che si sono fatti coinvolgere nel progetto. Fabbri ha fatto da consulente iconografico per armi e divise e ha anche disegnato un fumetto breve scritto da me, mentre Bonazzi ha realizzato diverse illustrazioni e soprattutto la copertina. Il volume poi contiene anche un testo di riflessione storica sulla Resistenza scritto da Luca Alessandrini, direttore dell’Istituto Parri. Un lungo lavoro di squadra dove emerge soprattutto – come doveva essere del resto – l’impegno e il talento degli studenti, futuri autori qui impegnati in uno dei loro primi banchi di prova di un certo rilievo. Pubblicare è momento essenziale di ogni autore e iniziare a farlo bene è fondamentale nel percorso formativo di uno studente. È uno degli scopi fondamentali del nostro corso.  Quindi Il domani viene da ieri è un progetto che racchiude didattica, ricerca storica e narrazione, soprattutto narrazione perché di storie si tratta.

Il secondo evento sarà un reading particolare, se non sbaglio con sottofondo musicale. Presenterai un racconto in prosa da te scritto con protagonista Ettore Marmo, il commissario protagonista principale del tuo ultimo romanzo grafico, L’Illusione della Terraferma. Questo racconto quando è nato e come si colloca rispetto agli eventi da te narrati nel libro?
Dopo varie presentazioni, incontri e festival in cui ho parlato de L’illusione della terraferma in maniera che potremmo definire tradizionale, volevo offrire al pubblico qualcosa di diverso ma comunque fedele e attinente al testo di riferimento. Ho pensato alla lettura con musica dal vivo, una sorta di dialogo tra autore che legge e musicista che suona. Uno sviluppo di quanto avevo già fatto negli anni scorsi con il tour di Esperanto. Per l’occasione ho scritto un racconto letterario e non pensato per  immagini o con immagini che metteva in scena comunque gli stessi personaggio del romanzo.
11845030_521960967962302_7022208134830098882_oI fatti avvengono prima de L’illusione della terraferma e si collocano quando Ettore Marmo sente l’esigenza di darsi una maggiore stabilità e cerca casa. Un momento cruciale in cui non conosce ancora Bonaria e Pietro con cui andrà a vivere e che determineranno alcune sue scelte esistenziali. Si tratta quindi di un racconto aperto, che schiude diversi possibili scenari. Più avanti cercherò di capire se questo racconto, che s’inserisce comunque in un contesto più ampio, avrà uno sviluppo. Mi piace sottolineare che il passaggio di una narrazione di Marmo dal fumetto al testo letterario è stato assolutamente naturale, segnale chiaro che pian piano sto iniziando ad avere con i personaggi una certa confidenza, ingrediente indispensabile per portare avanti un progetto che vorrebbe essere a suo modo strutturato e seriale.

Che musica hai scelto per accompagnarti durante la lettura? Sarà eseguita dal vivo?
Come ho detto si tratta di un dialogo tra autore e musicista. Non un semplice accompagnamento live. Per questa data ci sarà Trees Of Mint, artista cagliaritano trapiantato a Bologna come me. Avremo atmosfere quasi ambient con chitarra dai suoni elaborati e filtrati ma comunque sempre riconoscibili.
Per la data successiva, a Iglesias nel Sulcis, location principale della vicenda raccontata, invece sarò affiancato da un altro gruppo, i Mola Mola con una proposta di sonorità acustiche e molto calde. Aria e vento del Sulcis a Bologna, terra e pietra del Sulcis a Iglesias. Un’idea più ampia vorrebbe partner musicali diversi a ogni data. Un progetto per ora ma che magari potrebbe concretizzarsi davvero con testimonianze documentarie.

Terraferma_cvrHai già anche pensato a un futuro editoriale per il tuo racconto? Pensi di pubblicarlo?
Forse il racconto lo pubblico come strenna di Natale sul mio blog o sulla pagina Facebook dedicata a Terraferma. Al momento non ho ancora deciso, poi si vedrà.  Per ora non mi pongo obiettivi particolari. Ho voluto scrivere il racconto appositamente per l’occasione senza pensare ad altri usi immediati. Dimenticavo la serata si chiama Racconto di piombo e carbone. Mentre il titolo del racconto è : Avrà finito tutte le parole. Ecco svelato un piccolo spoiler per i lettori!

I due eventi che ti vedono protagonista al BilBolBul sono accomunati da una vicinanza temporale: la Resistenza e il Ventennio fascista, periodo in cui si svolge L’Illusione della terraferma. Sappiamo che quello è  un intervallo storico che ti affascina, ma le due opere – libro e romanzo grafico – hanno un legame? Sono nate coeve e si sono influenzate?
Non sono nate coeve, la continuità storica è casuale anche se però a monte- come fai notare tu – il mio interesse per il periodo in questione è fortissimo, una e propria ossessione direi che nasce da lontano, dall’infanzia, dai racconti di guerra e sfollamento sentiti in casa, dallo sceneggiato televisivo trasposto da Il diario di Anna Frank, da tante letture e tanti film.
Già in Esperanto era presente la seconda guerra mondiale e la Shoah. Una possibile e forse inevitabile influenza si è sviluppata in corso d’opera. Per forza di cose, soprattutto di tempistiche editoriali, giocavo un po’ a rimpiattino da un campo all’altro tant’è che mi sono venute delle idee narrative riguardo alla guerra civile che prima o poi svilupperò in altre storie e altri progetti. Per ora mi fermo qui o meglio riparto da qui visto che il commissario Marmo sembra non abbia affatto voglia di interrompere i suoi racconti. E io lo lascio fare.

AL FESTIVAL

Mercoledì 18 Novembre 2015 (ore 16,00)
Istituto Parri – Via Sant’Isaia, 18
Domani viene da ieri
con Otto Gabos e Luca Alessandrini

Venerdì 20 Novembre 2015 (dalle ore 21,30)
Atelier Sì – Via San Vitale, 69
Racconto di piombo e carbone
con Otto Gabos e Trees of Mint

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