“Punto di fuga” di Lucia Biagi: lo spazio fisico di una decisione
Si dice spesso che tra i nuovi linguaggi, quello del romanzo illustrato sia tra i più adeguati per raccontare storie “scomode”. Lo dimostrano i bei libri di cronaca usciti negli ultimi anni, così come le biografie di personaggi che la storia ha preferito dimenticare.
Ma il caso di “Punto di fuga“, seconda graphic novel di Lucia Biagi, pubblicato questo mese da Diábolo Edizioni, è diverso. La storia verte infatti su una questione molto privata che coinvolge la sfera più intima della femminilità. Sabrina, la protagonista, si trova di fronte a una scelta che molte donne affrontano, alcune in modo determinato, le più tra mille incertezze, e comunque con sofferenza.
Sabrina ha 25 anni, un ragazzo attento e gentile, Stefano, e scopre di essere incinta. D’accordo sull’interrompere la gravidanza, della decisione non discutono molto, tanto che partono lo stesso per Barcellona, dove hanno previsto di passare le vacanze natalizie. Ma mentre il tempo scorre inesorabile, la quotidianità copre e accantona un pensiero costante, una verità che Sabrina scopre essere prima di tutto fisica.
Così il mondo di Sabrina inizia a cigolare; è distratta e al lavoro non le rinnovano il contratto, è scontrosa in famiglia, ingrassa, non si piace. Anche con Stefano sembra avere problemi, risponde scorbutica alle sue attenzioni. Il suo stato, interessante e indesiderato, altera le reazioni e compromette la sua vita relazionale.
Lucia Biagi racconta con grazia e profondità l’attenzione morbosa, l’ascolto e il rifiuto che la protagonista, solo in apparenza cinica e sprezzante, rivolge al suo corpo in cambiamento e lo fa rendendo la sua anatomia oggetto di una delle più belle tavole del libro, trattandolo come la caffettiera, le sorprese giocattolo e i meccanismi antifurto smontati con passione un po’ infantile e un po’ da maschiaccio da Sabrina e sapientemente smembrati in macrodettagli sulle pagine di raccordo.
Il tratto e la tavolozza della Biagi, così come la tecnica di colorazione e la varietà maniacale di pattern, confermano la sua inconfondibile vena pop, che avvicinerà anche lettori più giovani a questo bel libro, importante per tutti: è un romanzo in cui si dimostra bene come una decisione, per quanto ferma e determinata, possa essere altrettanto difficile.
Nella storia lo sono le conseguenze. Sabrina si allontana da Stefano, apparentemente senza motivo, se non quello condivisibile di aver bisogno di tempo.
Il punto di fuga del titolo appare superato, la bomba a orologeria disinnescata, ma la protagonista, come ogni donna, ha bisogno del tempo necessario per far tornare tutti i pezzi, quelli anatomici e quelli forse più complicati della psiche, al loro posto.
Tutto questo palpita nel romanzo di Lucia Biagi, profonda e delicata narrazione di un evento piuttosto comune, che spesso le donne tentano di gettarsi alle spalle o di tacere, per emotiva comodità, ma che generalmente, una volta affrontato, non si dimentica più.
AL FESTIVAL
Venerdi 21 Novembre
H18
interviene STEFANIA PRESTOPINO (Collettivo Le Vocianti)