Al buio con Allegra Corbo

Se vi pare manchino ancora un po’ di mostre alla conta, la sensazione è giusta. Quest’anno Bilbolbul mi è sembrato ancora più generoso di sguardi e stimoli del solito.
Una delle mostre più singolari e potenti è stata quella di Allegra Corbo, un’artista di Milano, che ha lavorato molto per il teatro e con il teatro. Non una fumettista, quindi, ma anche questo è un altro tratto di Bilbolbul da non dimenticare o sottovalutare.

A Bologna Allegra Corbo aveva bisogno di uno spazio buio. Le sarebbe andato bene anche un cimitero, dice mentre passo di fianco a lei con una torcia in mano. Alla fine Bilbolbul le ha trovato una stanza affrescata in un palazzo di Strada Maggiore.

Della stanza non si vede niente, perché, appunto, è al buio. Tutte le finestre sono chiuse e oscurate. Tutti entrano con una torcia o una torcia in due. Al centro della stanza, si incomincia a intravedere una casetta, la casetta è costellata di immagini: fogli da disegno appesi direttamente alle pareti, per lo più, ma anche quadretti o pezzi di tessuto decorati. Anche il tetto, dentro e fuori, è pieno di immagini. Il tempio si chiama questa casetta. Ci sono altre persone che osservano nei coni di luce e la sensazione, chiara e distinta, è quella di essere dei ladri, intrufolatisi di nascosto in casa d’altri per combinare qualcosa di sporco. In questo caso, spiare gli scampoli di vita di qualcuno, una donna, e una donna che ha subito violenza, che ha un rapporto difficile con la madre, con gli uomini, con il suo essere madre. Schizzi o quadri più articolati, molti uteri, molti feti inquietanti, molto sesso sbagliato. Tanto dolore.

Un’esperienza unica, perché in questo caso davvero non può essere replicata attraverso delle fotografie (anche se ho cercato di farvene alcune), un modo per spiare un’altra interiorità e interrogarsi sul perché farlo e se farlo, ricominciare a riflettere su quel che siamo (come donne, forse, soprattutto), sul rapporto con il corpo, la maternità, il sesso, l’amore e la famiglia. Potentissima.

LA MOSTRA:
purtroppo la mostra era aperta solo durante i giorni del festival. Vi consiglio comunque di tenere d’occhio l’artista e andare in cerca di altre sue performance.