Lectio Magistralis: Gianfranco Manfredi racconta l’arte dello sceneggiatore di fumetti (Daniela Astolfi)

Lectio Magistralis: Gianfranco Manfredi racconta l’arte dello sceneggiatore di fumetti (Daniela Astolfi)

Nell’ambito destinato alla creatività giovanile promossa da Bil Bol Bul in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Bologna e Bottega Finzioni si è svolta la lectio magistralis tenuta da Gianfranco Manfredi: cantautore, scrittore di saggi e romanzi e delle serie Magico Vento, Volto Nascosto e di Shanghai Devil.

L’autore introdotto da Emilio Varrà, ha saputo riassumere brevemente le problematiche che un giovane autore può incontrare durante la realizzazione di un personaggio seriale. La sua lectio ha fornito utili consigli e numerosi spunti di riflessione per i giovani che frequentano i corsi di fumetto e d’illustrazione all’Accademia, qui riassunti in breve.

Il personaggio seriale.

Come si costruisce un personaggio seriale? A questa domanda è difficile dare una risposta metodologica, perché non è l’autore, il padrone della vita del suo personaggio, in quanto sarà il pubblico a decidere la sua sorte. Il personaggio non deve imitare altri eroi, soprattutto quelli che amiamo anzi deve essere costruito in base alle caratteristiche opposte, creato per differenza. Le sue qualità, la storia e tutto il suo mondo non deve essere svelato subito, ma se si vuole creare attesa e curiosità nel lettore, il personaggio deve mantenere un alone di mistero così da poterlo modificare nel tempo.

Serie lunga.

Come creare una serie lunga? È possibile, con alcuni accorgimenti suggeriti da Manfredi che pone come requisito fondamentale la necessità di creare un fumetto per tutte le età, senza seguire le mode del momento o i gusti della propria generazione, ma pensare al fumetto come ad uno strumento di comunicazione tra le diverse generazioni. Ricordando che la storia, nel fumetto seriale, è al servizio del personaggio.

Ruoli minori.

I personaggi minori che nel cinema sono chiamati caratteristi, creano con la loro presenza un racconto nel racconto che può essere autoconclusivo nell’episodio in cui compaiono, ma può anche essere in qualsiasi momento recuperato dall’autore ed utilizzato per mettere in luce delle caratteristiche positive o negative del personaggio principale.

 

Digressioni.

Le digressioni sull’infanzia di un personaggio definito e collocato in un ambiente preciso appaiono per Manfredi molto pericolose. Infatti, personaggi come Tarzan o Dracula non necessitano di digressioni di questo tipo, diventa invece fondamentale per definire un personaggio problematico come l’uomo ragno che da giovane ragazzo si trasforma in un eroe, generando in lui una serie di conflitti interiori, che il lettore coglie e segue.

Manfredi consiglia di inserire dei ganci, all’interno dei vari episodi come ad esempio la proposta di un viaggio del protagonista accennato magari da un personaggio minore, per poi svilupparlo in un altro episodio, una specie di spin-off. Questo tipo di aperture spingono il lettore a sfruttare la sua immaginazione e a creare in lui l’attesa che prima o poi questo gancio verrà sviluppato dall’autore. Nella realtà Manfredi conferma che pochi ganci sono stati effettivamente realizzati soprattutto per motivi di tempo.

Ambiente.

L’ambiente geografico e storico è al servizio dell’eroe che non può vivere in un ambiente diverso da quello creato per lui.

L’autore può scegliere di documentarsi in modo approfondito mentre crea il suo personaggio e l’ambiente che lo circonda o non fare nulla e partire da zero. Manfredi a questo proposito consiglia invece di documentarsi il più possibile, perché solo dal confronto con il passato può nascere una nuova interpretazione, da cui emerge l’originalità propria di ogni autore.

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