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Roberto Raviola è tra i maggiori autori del fumetto italiano. Nato a Bologna il 31 maggio 1939, dopo aver conseguito la maturità artistica si iscrive al corso di scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, laureandosi nel 1961 e continuando per altri due anni con il corso di decorazione. Nello stesso periodo fa l’insegnante e lo scenografo teatrale; successivamente, il grafico pubblicitario e l’illustratore per l’infanzia. In un primo periodo si firma Bob la Volpe, poi prende il nome di Magnus, pseudonimo derivante dal motto goliardico “magnus pictor fecit” con cui si firmava ai tempi dell’Accademia. |
La sua carriera nel mondo del fumetto inizia all’Editoriale Corno di Milano. Nel 1964 nasce il fortunato sodalizio con Luciano Secchi, alias Max Bunker, con cui dà vita agli eroi popolari Kriminal e Satanik che influenzano profondamente il nostro immaginario degli anni Sessanta. Nel 1965 vede la luce la serie di spionaggio “Dennis Cobb Agente SS018” e, nel 1966, quella fantascientifica di “Gesebel”. Il primo numero di “Alan Ford” fumetto di satira socio-politica, pubblicato ancor oggi, esce nel 1969 e fin da subito ha un grande consenso popolare. In questo periodo di intensa attività Magnus lavora anche a “Maxmagnus”, storia ambientata in un medioevo immaginario, anch’essa dai toni fortemente corrosivi. |
Alla fine del 1973, dopo aver disegnato settantacinque avventure di “Alan Ford”, interrompe il sodalizio con Max Bunker, iniziando il suo percorso come autore completo. Gli anni a cavallo della metà del decennio lo vedono impegnato su più fronti in collaborazione con la casa editrice di Renzo Barbieri. Dal 1974 al 1980, su testi di altri autori, escono Mezzanotte di morte, Dieci cavalieri e un mago, Quella sera al collegio femminile, Vendetta macuba, Il teschio vivente; storie oscillanti ora verso l’horror ora verso la pornografia, che rivelano una forte personalità artistica difficile da riscontrare in simili produzioni. Negli stessi anni inizia la lettura del romanzo trecentesco cinese Storie in riva all’acqua che lo ispira per la prima stesura de I Briganti (1973/78), saga che fonde medioevo e fantascienza e che riprenderà nel 1987. Infine con Poche ore all’alba... (1975) Magnus inaugura il primo capitolo de Lo Sconosciuto, una serie noir creata con ambientazioni e tematiche di scottante attualità, che svilupperà fino agli anni Novanta. |
Con Giovanni Romanini, nel 1977 realizza La Compagnia della Forca, racconto corale tra fantasy e grottesco con al centro le peripezie dei protagonisti che si prolungano per diciannove albi, fino al 1979. Negli anni Ottanta crea due eroine agli antipodi l’una dall’altra: Milady, una principessa dello spazio, e la perversa Frieda Boher di Necron (su testi di Ilaria Volpe). Le letture orientali continuano ad influenzarlo e nel 1984 escono Il sogno dello scroscio di pioggia, per il volume monografico della Glittering Images,e l’erotico Le 110 pillole (1985/86), liberamente tratto dal libro cinese ''Chin P'ing Mei''. |
Ed ancora I racconti fantastici di Liao, ispirano, sia Le femmine incantate (1987/91), sette brevi storie che compongono un inno alla femminilità, sia i cinque racconti fiabeschi del Lunario1995 (allegro ma non troppo) del 1994. Con Le avventure di Giuseppe Pignata (1993/94), disegnate da Sergio Tisselli, scopriamo un Magnus “solo” sceneggiatore. |
Intorno al 1989 Magnus inizia a lavorare a La valle del terrore su testi di Claudio Nizzi. Il “Texone” pubblicato postumo nel 1996, dopo sette anni di lavoro, è il suo testamento artistico. Il grande Magnus scompare prematuramente il 5 febbraio del 1996 a Imola. |
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