Intervista a Michele Barbolini: scoprire Graphic News

Intervista a Michele Barbolini: scoprire Graphic News

Abbiamo avuto il piacere di approfondire la conoscenza di uno dei più interessanti progetti digitali dell’anno, Graphic News. L’abbiamo fatto intervistando Michele Barbolini, editor del portale.

michele barbolniCiao Michele, puoi raccontarci com’è nato Graphic News?       
Il progetto è nato circa un anno fa, grazie all’interesse comune di alcune persone per il fumetto e per il mondo dell’informazione più in generale. Ci siamo tutti incontrati attorno all’associazione Mirada, un’associazione di Ravenna che da anni ragiona e lavora sul fumetto di realtà, organizzando un festival che si chiama Komikazen. Così è nata l’idea che si è concretizzata attraverso un bando del 2014, anno in cui abbiamo dato il via all’attività e al lavoro per la costruzione del sito.

Mi sembra che l’idea di fondo di questo progetto sia dare un’informazione diversa, che non ceda al sensazionalismo ma al contrario approfondisca i problemi, osservandoli anche da un’ottica diversa, dal basso ma senza scadere nel populismo.
Hai detto benissimo. A noi interessava lavorare col fumetto e con le possibilità che offre il digitale per realizzare dei contenuti informativi diversi e innovativi, dei quali crediamo e pensiamo ci sia bisogno. Quindi, un’informazione non schiacciata e appiattita sulla cronaca quotidiana o sulla ricerca dello scoop, ma un’informazione che ha il taglio dell’approfondimento e dell’inchiesta, che si dà il tempo per approfondire un argomento e interpretarlo attraverso il tratto autoriale di un fumettista.

Cosa può dare il fumetto più della parola quando si racconta una notizia?
È una forma espressiva personale che può restituire la realtà attraverso una lente particolare, per cogliere e restituire dei significati ulteriori. Il fumetto, ormai è chiaro da tempo, ha rotto quelle barriere che lo confinavano all’intrattenimento o comunque al mondo dei fan o di una certa nicchia. Sta dimostrando di poter raccontare qualunque cosa, qualunque tema. Da qui l’idea di strutturare il nostro sito secondo le categorie classiche del giornalismo, la nostra idea è di poter parlare di tutto: di economia, di scienza, di cultura, di politica, di sport attraverso questo linguaggio.

elena guidolin

“Ville tristi” di Elena Guidolin

Come dicevi, è possibile affermare che vi sia un interesse crescente verso il fumetto anche da parte di chi non è un lettore abituale. Questa categoria del graphic journalism ha avuto particolare successo, anche di recente con la collana in allegato al Corriere della Sera. Da cosa dipende tale successo?
Intanto diciamo che il mondo del fumetto anche in Italia vive una stagione felice, sia per quanto riguarda il fumetto più classico che nella forma del graphic journalism. Ciò si deve anche alle testate nazionali che da tempo stanno cercando di portare in Italia questa modalità di fare informazione, basti pensare all’operazione di Zerocalcare su una testata come l’Internazionale. Un lavoro, quindi, da parte di autori, riviste lungimiranti e intelligenti e di una spinta proveniente anche dall’estero, da testate come ad esempio The Guardian che da tempo pubblica contenuti di questo tipo, e al lavoro di molti fumettisti nel mondo.  

GraphicNews si è fino ad oggi occupato di argomenti anche molto diversi tra loro e raccontati attraverso varie forme. Come selezionate le storie, le tematiche, gli autori?
GraphicNews è per ora in una fase ancora embrionale. Abbiamo in mente le linee del progetto: graphicnews ambisce ad avere una dimensione internazionale, sia per quanto riguarda le tipologie di temi trattati che per quanto riguarda i collaboratori; a breve, infatti, sarà online anche la versione inglese, in quanto il progetto è stato da sempre concepito quanto meno bilingue. Per ora le storie nascono in vario modo: da un lato c’è la redazione che riflette su dei temi e quindi dà lo stimolo ad alcuni disegnatori, dall’altro arrivano gli stimoli alla redazione da disegnatori ma anche da chi non disegna. Ogni storia ha quindi dietro una produzione differente. A oggi non escludiamo alcuna possibilità che possa portare a una storia, anche perché non è ancora così diffusa la figura del giornalista-disegnatore. Quindi c’è un forte lavoro di redazione dietro ogni storia, altra cosa che ci sembra venir sempre meno nell’informazione tradizionale.

Al festival

15 NOVEMBRE H18
INCONTRO
RIDISEGNARE LE FRONTIERE
RAM HOTEL
con Chiara Abastanotti, Sara Creta, Emanuele Giacopetti, Presidio Permanente No borders di Ventimiglia
in collaborazione con Graphic News, Ram Hotel

Intervista originariamente pubblicata su LoSpazioBianco.it
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