IN MOSTRA: Blutch, piccola guida alla lettura

IN MOSTRA: Blutch, piccola guida alla lettura

Blutch, al secolo Christian Hincker, è nato a Strasburgo il 27 dicembre 1967.
Illustratore e fumettista francese tra i più importanti in Europa, Blutch collabora con la rivista Fluide Glacial, nella quale ha potuto sviluppare al meglio le sue doti di scrittore e disegnatore rivelando un tratto molto interessante quanto uno stile narrativo che vira fortemente sull’umorismo.
Nel 2009 ha vinto il prestigiosissimo Grand Prix de la Ville d’Angouleme, uno dei premi  più importanti nell’ambito fumettistico europeo.

Questa è una breve guida alla lettura, dove sono evidenziate le sue due opere di maggior impatto.

 

IL PICCOLO CHRISTIAN

Tenendo a mente il nome di battesimo dell’autore, si può facilmente arrivare a capire come questa storia parli, per quanto forse in modo non sempre fedele, della giovinezza di Blutch.

È la biografia di un’infanzia vista attraverso gli occhi di un bambino. Blutch riesce a calarsi nei panni del bimbo che è stato, e a mostrare le sue fantasie e il mondo attraverso quegli occhi. E per gli occhi di un bambino non ci sono troppe distinzioni tra realtà e fantasia; i personaggi delle sue storie preferite (del mondo dei fumetti o della televisione) giocano e parlano con lui e i suoi amici, segnano ogni attimo della sua vita. Ci sono tutti gli eroi del fumetto francese a far compagnia a Christian, da Tin Tin a Lucky Luke ai personaggi ospitati dalla rivista Pif, per poi arrivare anche agli eroi del cinema, come quelli interpretati da John Wayne e Marlon Brando. Con alcuni il protagonista gioca impersonandoli, con altri fantastica immaginandoli parte della sua stessa vita, mentre con altri ancora sembra parlare chiedendogli perfino consigli.
Quando arriva l’adolescenza, gli eroi che lo hanno accompagnato fino a quel punto non se ne vanno, rimangono con lui, alle sue spalle. Blutch vuole probabilmente distinguere tra chi cresce perdendo l’abilità di vedere con gli occhi di un bambino e chi non perde la voglia di rifugiarsi nel mondo della fantasia.

Il piccolo Christian è un libro che diverte e commuove alla stesso tempo, ricco di nostalgia e capace di risvegliare ricordi e passioni nel bambino che è in ogni lettore. Una storia per bambini cresciuti senza dimenticarsi come sognare.

 

 

BLOTCH

Pittore fallito, ipocrita, presuntuoso, arrogante, vigliacco, servile, opportunista, razzista e, come se non bastasse, anche in odore di pedofilia: questi sono gli attributi di Blotch, creatura del quasi omonimo autore francese Blutch, che usa questo suo alter-ego distorto per ridicolizzare gli “artisti” al servizio del sistema (…di tutti i sistemi), nonche’ il sistema stesso.

Blotch, proprio come il suo creatore, lavora per la storica rivista francese Fluide Glacial, malgrado le vicende siano ambientate in una sorta di realta’ parallela dislocata temporalmente alla fine degli anni ’30, e cioe’ quasi quaranta anni prima della vera fondazione della testata. Disegna vignette dall’umorismo grossolano e volgare, sebbene realizzate (da Thiriet, nella realta’) in un stile raffinato ed essenziale, degno del New Yorker, del quale peraltro Blutch e’ stato un collaboratore. 

Tutti gli episodi, sempre divertentissimi e taglienti, vedono spiccare il protagonista per meschinita’ e boria, oltre che per la sua assoluta incapacita’ di comprendere la realta’ che lo circonda, caratteristica, questa, quanto meno paradossale per un vignettista satirico. La superbia di Blotch non si ferma davanti a nulla, e il nostro non mostra mai un minimo di dignita’ ne’ perde occasione per schifare sdegnosamente tutto cio’ che non rientra nella sua visione conservatrice e gretta della realta’, dal jazz al cinema, passando per gli scioperi e le avanguardie artistiche.

Anche dal punto di vista grafico, siamo davanti ad un piccolo gioiello di incisivita’: il segno di Blutch e’ anche qui pieno ed intenso, quasi espressionista in alcune vignette, e le pennellate di nero che graffiano la pagina sembrano intingere direttamente nel torbido in cui annaspa il protagonista. Interessante notare come alcune esagerazioni tipiche dell’underground americano si amalgamino perfettamente con uno stile che prende le mosse dalla grande tradizione dell’illustrazione europea, a partire da Grosz.

 

AL FESTIVAL
BLUTCH
LE VOYEUR
2 MARZO • 8 APRILE
MUSEO INTERNAZIONALE E BIBLIOTECA DELLA MUSICA
inaugurazione con l’autore:
3 marzo • H 14
incontri con l’autore:
3 marzo • H 18.30
CINEMA LUMIÈRE
4 marzo • H 11.30
BIBLIOTECA SALA BORSA – AUDITORIUM
in collaborazione con:
Ambasciata di Francia – Servizio Culturale B.C.L.A.; Galerie Martel (Parigi)
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