Le ragazze nello studio di Munari e Baronciani

Le ragazze nello studio di Munari e Baronciani

Inizio con una banale, ma che sorge subito spontanea a chi vede il libro. Come è nata l’idea di “utilizzare” la figura di Munari e il suo pensiero come filo conduttore del libro?
Ero alla mostra su Bruno Munari alla rotonda della Besana, a Milano. Stavo da tempo pensando a come scrivere la storia di questo ragazzo imbranato, che collezionava brutte figure. Un personaggio che doveva apparire antipatico ma romantico. Ho pensato che sarebbe stata una bella scena da disegnare nel mio prossimo libro: il protagonista che gira immerso tra i suoi pensieri nelle sale della mostra su Bruno Munari. Questa è stata l’intuizione iniziale. Poi ci ho incastrato tutto il resto.

In generale il libro è molto “ibrido”, la narrazione fluisce come un romanzo, e ci sono rimandi continui a realtà diverse, come anche il cinema. Anche in questo modo di lavorare trasversale è servito l’esempio di Munari?
È un po’ come alle medie, quando ti piacciono contemporaneamente più ragazze. Non riesci a capire quale ti piace di più perché ancora non sai cosa aspettarti esattamente da una relazione. Così, quando stai mettendo giù una storia prendi in considerazione più strade differenti. Una era quella di fare un biografia su Bruno Munari. Ma più di una biografia volevo scrivere un libro che spingesse chi legge ad approfondire il suo mondo. La soddisfazione più grande è stato un mio amico che lavora al Cnr mi ha detto che era uscito di casa per comprare un libro su Bruno Munari dopo aver letto il mio libro.

Come si è svolta la realizzazione del libro? mi è parso di capire che non è stato un procedimento veloce come sono veloci questi tempi.
Per disegnarlo tutto il mese d’agosto. Per scriverlo quasi un anno e mezzo. Volevo uscisse un anno fa, ma tra il mio lavoro, la casa editrice e tutto il resto è passato più del tempo che avevo previsto. Anche perché il fumetto non è il mio lavoro e quindi non posso dedicarci tanto tempo.

Questa edizione di BilBOlBul è incentrata sul libro per l’infanzia. Il tuo libro, nonostante racconti una storia adulta ha molto in comune con l’interattività dei libri per ragazzi, un approccio simile, no?
Il protagonista sembra un bambino. Nel senso che non sa come crescere, o come si cresce. E in effetti non lo so nemmeno io come si cresce. Però nel suo essere fanciullo e nel suo essere sempre distratto ricorda un bambino.

Ci saranno in mostra le tue tavole a BiBOlBul? Come le hai scelte? Si vedrà anche qualcosa riguardo al processo di realizzazione del libro?
Al Bilbolbul abbiamo realizzato qualcosa di diverso; ci saranno le tavole originali del libro in mostra, ma quello che volevo fare era un piccolo avvenimento. Disegnerò sul muro per 45 minuti, e ascolteremo soltanto 45 giri e ai primi che vengono con un 45 giri da ascoltare regaleremo una custodia serigrafata a tre colori disegnata e firmata da me. Mi ospita la galleria Spazio Blue e la ragazza Maria Letizia Tega che cura la mostra è veramente in gamba. Ha organizzato tutto e non ci siamo ancora mai visti di persona! Sono molto contento anche  per la presentazione del libro che sarà al Mambo assieme a Pietro Corraini. Per me una delle realtà editoriali più belle e importanti di oggi che ci siano in Italia.

Riferimenti:
Il blog di Alessandro Baronciani: baronkarza.splinder.com
Gli eventi dedicati ad Alessandro Baronciani durante BilBOlbul: archivio.bilbolbul.net/it/alessandro_baronciani.html
Il sito di Black Velvet: www.blackvelveteditrice.com

Venerdì 4 marzo alle ore 16 al Corraini Mambo artbooksho presentazione di Le ragazze nello studio di Munari, mentre alle 21,30 Disegni a 45 giri, 45 minuti di live painting presso la galleria Spazio Blu.

1 Comment

  1. belo · 28 febbraio 2011

    21 spazio blue
    23 la quiete!

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