Un Festival da raccontare
Raccontare la stratificata complessità di un festival del fumetto attraverso un blog non è cosa semplice, tanto più se l’evento in questione è BilBOLBul, che ha fatto della sovrapposizione delle tematiche e dalla (multipla) centralità degli autori i suoi elementi distintivi.
Arrivato alla quinta edizione, il festival ideato e organizzato dall’Associazione Hamelin del resto rimane un contenitore ricolmo di incontri, dibattiti, mostre, proiezioni, performance. Una quantità di elementi tale che gioco forza è quasi impossibile percorrerlo interamente attraverso la bidimensionalità di una piattaforma informatica, se non partendo dai suoi snodi principali per aggiungere altri ingredienti al suo già speziato menù.
E’ insomma il senso di questo blog. Preparare la strada a un festival che a grandi passi si sta avvicinando, cercando di mettere sul tavolo altre idee e riflessioni per aiutarci piano piano a farci scoprire quello che il ricco calendario della kermesse bolognese ha in serbo.
Nei prossimi giorni, quindi, la redazione di LoSpazioBianco.it – che come gli scorsi anni avrà il compito di curare questo blog, affiancata da alcuni delle più autorevoli firme della critica a fumetti, esperti e studiosi del settore – proporrà articoli, recensioni, approfondimenti, interviste per presentare adeguatamente gli autori ospiti del festival, i loro fumetti e le loro mostre.
A dire il vero, abbiamo già cominciato a farlo ieri con l’articolo di Daniele Barbieri dedicato ai Mumin di Tove Jansson e continueremo nei prossimi giorni con un’intervista a Emile Bravo, un approfondimento sull’opera di Ruppert & Mulot, un ritratto di Grazia Nidasio e poi i diversi contributi su Brecht Evens, Ben Katchor, Paper Resistance, Josè Munoz, Vanna Vinci, Vittorio Giardino, Alessandro Tota e così via.
Fino ad arrivare ai giorni di BilBOlBul quando seguiremo in presa (quasi) diretta gli eventi più rilevanti, e cercheremo di raccontare – anche e soprattutto a chi non potrà esserci – il Festival, quello che centinaia e centinaia di persone staranno vivendo per le strade e i portici di Bologna.
Buona lettura e buon BiBOlBul!