La notte suggerisce storie

La notte suggerisce storie

David B. tra l'interprete e Emilio Varrà

Con un’aula universitaria gremita, tanto gremita da richiedere lo spostamento in una più grande. Ecco come comincia l’incontro con David B. curato da Emilio Varrà.
Di fronte a molti giovani studenti e a un pubblico di appassionati di tutte le età, l’autore de Il Grande Male racconta la sua carriera e gli inizi dell’Association, mostra il suo nuovo lavoro (Diario Italiano), da cui parte un’analisi della sua concezione di autobiografia nel fumetto.

Per David B raccontare la vita non può essere sinonimo di oggettività, raccontare la propria vita può significare considerare un piccolo evento quotidiano solo come punto di partenza, una catapulta che getta la narrazione verso luoghi insoliti, inesplorati, segreti. Nelle sue storie l’autore visita terre oniriche, perché lui dice, la notte porta consiglio e ispirazione a chi racconta storie, più di quanto faccia la realtà.

Intervento della Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Prof.ss Carla Giovannini

Intervento della Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, Prof.ss Carla Giovannini

Varrà le storie di David le legge al pubblico, e l’autore ne svela i segreti, con grande naturalezza. Perché come dice lui, chi sa raccontare bene la vita molto spesso sa raccontare bene anche storie di finzione.
E David B ha mostrato in passato di saper raccontare bene la vita, anche nei suoi aspetti più duri, come fa ne Il Grande Male, una storia che egli svela di aver covato sin da piccolo, quando disegnare per lui era un modo per entrare in una realtà superiore, dove l’immaginazione e il disegno potevano essere un tentativo per curare il fratello. Di nuovo, il quotidiano come un inevitabile porta verso l’immaginario e l’onirico.

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