Intervista a Otto Gabos

Intervista a Otto Gabos

In attesa del reading di Otto Gabos che si terrà questa sera alle 21,30 alla libreria Modo Infoshop, pubblichiamo un intervista esclusiva. L’autore de Il Viaggiatore Distante ci parla del reading di oggi e dei suoi progetti più recenti.

a cura di Alberto Casiraghi

gabos-libriIn calendario al Bilbolbul c’è un tuo reading. Cosa si dovranno aspettare le persone che verranno a sentirti?
Uso il termine reading perché sinceramente al momento non so come chiamarlo. Non essendo attore o lettore di professione per ora mi sento prestato, sono davvero alle prime armi in questo settore. Questa nuova declinazione di Otto Gabos nasce dall’esigenza di incontrare i lettori andando oltre il classico incontro dove parli, rispondi alle domande del moderatore e, se ci sono, pure a quelle del pubblico. Volevo dare di più. Una mezz’ora di racconto dei miei libri che si snoda attraverso un percorso. Un itinerario che abbraccia periodi diversi della mia carriera con un filo rosso che ha per tema il viaggio come spostamento, il camminare come viaggio. Viaggio in luoghi fisici, viaggio nella memoria, quindi il ricordo l’infanzia e l’adolescenza. Per chi mi conosce sono i temi classici delle cose che scrivo.
Ci sarò che leggo e che mi muovo visto che faccio fatica a stare fermo e dietro di me immagini, foto, brevi frammenti video che faranno da contrappunto alle parole.
S’intitola Il Viaggio di un camminatore. Otto Gabos legge Otto Gabos.
Non avrei la presunzione di leggere in pubblico testi di altri autori. Avrei troppo timore di rovinarli. Mi limito ai miei con la mia inflessione, con il mio non metodo. Leggo per passione.

A che punto sei con la stesura dell’annunciato nuovo volume de Il Viaggiatore Distante e quando credi che uscirà nelle librerie?
Ho superato la metà. Quando superi la metà pensi che la strada sia in discesa. Invece no, c’è ancora tanto lavoro da fare. Rivedere i testi, fare le rifiniture, applicare la bicromia. E poi i soliti ripensamenti dell’ultimo momento. Quelli ci sono sempre. Il fatto è che questo secondo volume lo sto realizzando negli spazi rubati. Appena ho tempo, tra un lavoro e l’altro. La vita professionale è fatta di scelte contingenti, di impegni, di contratti. Di priorità che spesso esulano da quelle narrative. Ma questo è quanto. È il brutto e il bello di dividere in capitoli una storia lunga come Il Viaggiatore Distante. La segmentazione dà respiro e mantiene il contatto con il pubblico ma ti dà anche l’illusione di aver finito quando invece hai appena superato l’inizio. Di questi ritardi, di questa narrazione per frammenti mi scuso con tutto il cuore con i lettori.
Riguardo all’uscita, il Comicon di Napoli penso sia un’ottima data.

Il viaggiatore distante 2 riprende il filo narrativo del primo libro, nel senso che c’è una consequenzialità nelle vicende e nei personaggi?
Certo. Il Viaggiatore Distante è un romanzo diviso in capitoli. Ogni capitolo è un volume. Il flusso cover-viaggiatore-n1bis-copnarrativo è unico e non ci sono episodi auto conclusivi. Va avanti così. Essendo passati ormai quasi due anni dall’uscita dell’altro volume, inserirò un riassunto per facilitare la lettura e probabilmente inserirò qualcosa anche sul mio blog. Sarebbe davvero bello un booktrailer che racconti il già avvenuto non quello che ci sarà. Sarebbe interessante raccontare un riassunto usando voci e immagini. Temevo che dopo una lunga interruzione non riuscissi più a trovare empatia e armonia con storia e personaggi. È avvenuto l’esatto opposto. È stato bellissimo entrare nell’atmosfera e sentirsi bene e a proprio agio. Spero che questo si possa avvertire anche durante la lettura. Sarebbe un ottimo risultato.

Recentemente è uscito per Rizzoli la tua trasposizione a fumetti del libro di Roberto Perrone Banana Football Club. Al di là del fatto che è una riduzione di un libro già esistente, hai trovato qualche differenza nel dover raccontare a un pubblico presumibilmente più giovane, che la collana Rizzoli Oltre si propone di intercettare?
Avevo il grosso vantaggio che dovevo raccontare di ragazzi e di calcio. Sono un appassionato di calcio e il mondo dei ragazzi mi affascina. Nella mia scrittura si torna spesso all’adolescenza, all’infanzia. Diventa un passaggio obbligato. Credo che tutto sia iniziato lì. Ci puoi girare intorno, ma poi ci ritorni sempre. Ogni viaggio a ritroso è un’immersione più profonda nella coscienza. Pensando ai personaggi di Banana ho attinto dal mio vissuto, mi sono calato nei panni. Ho usato il tono della commedia. Mi piace la commedia. La commedia all’italiana dove si alternano momenti di riso ad altri di tragedia è un formidabile veicolo narrativo. Il contrasto caldo e freddo crea cortocircuito e il ritmo se ne avvantaggia.
Ho usato Banana F.C. per sperimentare nuovi impianti narrativi. Ne abbiamo parlato con Beatrice Masini che mi aveva proposto di realizzare la versione a fumetti. Abbiamo convenuto che c’erano gli estremi per osare e sperimentare. Così nella mia versione di Banana F.C. ci sono sequenza molto scritte dove il confine tra romanzo scritto o illustrato e fumetto si fa molto labile. Talmente sottile che possono dialogare e fondersi. Questa della scrittura ibrida, o forse meglio dire meticcia, è una direzione che porterò sempre più avanti anche nei prossimi lavori. Andare oltre, cercare nuove soluzioni sempre al servizio della narrazione è quanto mi appassiona di più almeno come metodo espressivo.

 

VIAGGIO DI UN CAMMINATORE. reading

Otto Gabos, Libreria Modo Infoshop  venerdì 6/3 H 21,30

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